Sulla vivace discussione tra il comitato di Santa Maria Apparente e l’amministrazione comunale in merito alle opere necessarie per il quartiere, il sindaco Mobili se n’è andato sbattendo la porta. “Ora – dicono Stefano Ghio e Gustavo Postacchini, Consigliere Comunale P.D. Consigliere Provinciale P.D – il Sindaco deve fare le sue scuse ai componenti del Comitato di Quartiere di Santa Maria Apparente e stimare, con maggiore pazienza ed attenzione, le richieste degli organismi istituzionali e dei cittadini tutti. Il quartiere sta soffrendo di notevoli carenze strutturali (marciapiedi, strade, centro civico, poste, etc.), per le molte promesse non mantenute e per essere diventato ormai la “pattumiera” della città (inquinamento Chienti, vasche di raccolta fanghi, deposito di materiali di risulta, etc.). Sotto tale profilo non ci si può meravigliare se il Comitato di quartiere manifesti tutto il suo disagio per le problematiche che lo coinvolge, a coloro che dimenticano una preziosa parte del territorio cittadino (si pensi che il quartiere nel corso della presente legislatura è stato privato anche di un assessore e di un consigliere comunale di maggioranza). Nel merito della questione, la reazione scomposta del Sindaco induce a riflettere quale sia il vero significato che lui da alla partecipazione, garantita da un punto di visto istituzionale anche dai Comitati di Quartiere. Questi sono organi istituzionali i quali, a prescindere dalla condivisione delle loro opinioni, meritano quel rispetto che deve essere alla base dei rapporti istituzionali e dei rapporti politici. Non bisogna mai derogare al rispetto dei ruoli e delle competenze per non minare la base stessa della democrazia. Per altro il rispetto istituzionale consente di evitare che il rito delle consultazioni dei quartieri non diventi solo una formalità come apparirebbe ad esempio se tali riunioni vengono convocate per le 19.45 di un qualsiasi giorno infrasettimanale, come stà accadendo al Comitato di Quartiere di San Marone. Ricordo che l’Amministrazione ha già dimostrato in passato di sottostimare il diritto alla partecipazione, faccio riferimento alle lungaggini per la nomina del Difensore Civico, alle difficoltà che spesso incontrano anche i Consiglieri Comunali di avere conto della gestione amministrativa, delle incertezze dimostrate sulla concertazione con le parti sociali, alla lunga battaglia sul contratto delle partecipate, costringendo l’opposizione a grandi fatiche politiche solo in parte premiate.