MELANIA REA, IL GIALLO AD UN PUNTO DI SVOLTA

senza-titolo-1Il pool di magistrati che sta investigando sulla morte di Melania Rea, la giovane mamma campana trovata uccisa al bosco delle casermette, nel teramano il 20 aprile scorso, sta assumendo nuovi elementi utili alle indagini. Il giallo dovrebbe essere ad un punto di svolta, intanto che si acquisiscono nuovi indizi, che diventano certezze nelle mani degli investigatori. La dinamica dell’omicidio, passati tre mesi, prende forma in centinaia di fascicoli e tra questi, da qualche giorno, ci sono i tabulati telefonici esaminati dal Ris. Questi elementi il 18 aprile collocano la coppia a Ripe di Civitella. Il giorno dell’omicidio cioè, i cellulari di Melania e del marito Salvatore agganciano la cella di Ripe e non quella di Colle San Marco. Tabulati che contribuiscono ad allungare nuove ombre sul caporal maggiore, unico indagato per l’omicidio della donna. Parolisi che da lunedì è tornato al lavoro nella caserma Clementi, ad Ascoli Piceno. L’uomo è stato destinato ad un incarico amministrativo, in attesa di un probabile trasferimento in un’altra caserma. Intanto da qualche giorno, all’esame degli inquirenti ci sono anche i messaggi su Facebook tra Parolisi e Ludovica Perrone. Messaggi che il caporal maggiore avrebbe cancellato il giorno dopo il delitto. Per recuperarli è stato necessario andare fino in California, nella sede del social network, con una rogatoria internazionale. Il contenuto di quei messaggi, dalle indiscrezioni che filtrano, confermerebbe che tra i due non c’era una relazione occasionale (come Parolisi aveva dichiarato) bensì un legame forte ed impegnativo. Tutto questo non dimostra l’eventuale colpevolezza di Salvatore Parolisi, ma conforta la tesi accusatoria secondo cui tra Melania ed il marito era avvenuta una rottura insanabile a causa della doppia vita di Salvatore.

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