MEDICINE AMARE

Momento difficile a Palazzo Sforza e nell’Atac. Proprio adesso che hanno deciso di chiudere il magazzino delle farmacie comunali è scoppiato il fabbisogno di analgesici e antigastrici. Tra i tecnici crescono infatti i mal di pancia per certe scelte politico-amministrative, e si stanno spaccando le meningi gli alti vertici della Ciarapica Association per rispondere alla ridda di contestazioni del dirigente delle finanze alle modalità adottate dall’Atac nella rinuncia a un servizio fin qui garantito in casa (il magazzino) per affidare la fornitura dei medicinali a una società pesarese. Ormai, da qualche tempo, fioccano i pareri negativi dei tecnici, anche sulle delibere della giunta, specie quelle tenute nascoste per due mesi e che devono orientare la futura gestione di una struttura con finalità sanitarie. Il meccanismo si inceppa sempre più spesso ma il dissenso, benché motivato in punta di legge, non viene tollerato e chi obietta finisce sotto consiglio di disciplina, magari con la cartolina di accompagno dell’assessore Borroni a cui stanno ancora cercando di spiegare cosa significhi divisione dei poteri. In ogni caso, guai a non mostrasi fedele e questa settimana ne ha fatto le spese anche una dirigente scolastica durante un consiglio comunale. Il ’maestrino’ Claudio Morresi l’ha redarguita dall’alto dei suoi gradi di lacchè perché critica verso l’assessore Capponi. Dal primo all’ultimo, lor signori si rifiutano di ammettere, ascoltare, che qualcosa non va, patologicamente affetti da insofferenza al confronto, perché non sia mai dovessero emergere errori e responsabilità. Come nel caso del magazzino delle farmacie. E saranno medicine amare…
Di Robespierre

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