Fortunatamente alla disperazione ha prevalso il buon senso salvandogli la vita. È la storia di un meccanico anconetano finito tra le maglie dell’usura che per due anni non ha fatto altro che lavorare per pagare il debito. Poi rimasto senza un euro, senza famiglia, senza casa, si è rivolto ai carabinieri che hanno avviato le indagini.
Così l’usuraio Fiorindo Di Rocco, 38 anni, anconetano, è finito ai domiciliari con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico con l’accusa di usura ed estorsione aggravata.