da Francesco Micucci, capogruppo del Pd in Comune riceviamo e pubblichiamo:
“In questi giorni imperversa una polemica che, francamente, ci saremmo tutti volentieri risparmiati: sulla legittimità o meno dell’utilizzo del Teatro Annibal Caro per eventi, matrimoni e banchetti. Una polemica antipatica sia per la città che per gli sposi stessi!
E tale polemica poteva tranquillamente essere risparmiata da questa amministrazione comunale con un semplice REGOLAMENTO che regolasse appunto l’utilizzo, il tipo di attività che è possibile fare o non fare all’interno del teatro, i costi per tali attività e la salvaguardia dell’aspetto storico-culturale del Teatro.
Quello che dovrebbe stare a cuore ad un amministratore infatti credo siano in particolare due aspetti: il fatto che a tutti i cittadini siano date pari opportunità di accesso ai luoghi della città e la salvaguardia del Teatro che ha un valore storico-culturale per la città e per la cui ristrutturazione sono stati spesi milioni di euro. Questo è quello che è mancato e che ha dato il via ad una serie di polemiche. Occorreva prevedere prima, e non “a sanatoria”:
• quali sono le attività che svolte all’interno del Teatro, ne garantiscano comunque la sua integrità. A tal proposito non ho dubbi che una cerimonia per un matrimonio sia pienamente legittima nel contesto dell’Annibal Caro; qualche perplessità in più ce l’ho per banchetti che necessitano lo smobilizzo di attrezzature presenti, ma tecnici e architetti possono smentirmi in proposito.
• Il costo per l’utilizzo del Teatro, che è bene comunque pubblico anche a fronte di finanziamenti privati. Costo per la sola cerimonia, per eventuali banchetti e quant’altro. Così che ciascun cittadino civitanovese, o di altri comuni, possa decidere in tutta libertà di utilizzare anche la location dell’Annibal Caro per i matrimoni propri o dei propri figli.
La sensazione che in molti hanno avuto in città (forse avallata anche dal doppio ruolo di Elisei di Direttore della Paciotti e di Presidente dei Teatri di Civitanova) è che alcune situazioni siano possibili per i VIP e non per i comuni mortali. Questo un amministratore comunale non deve permetterlo! A tutela della cittadinanza, ma anche a tutela di quei privati ed imprenditori che vogliono investire in città, portando risorse quanto mai necessarie in questi periodi.
L’amministrazione comunale come solito arriva seconda sui problemi, mettendo in difficoltà anziché sostenere chi vuole dare il proprio contributo alla città e mettendo in conflitto le varie anime sociali di Civitanova.