MALTEMPO, IN TANTI DALLE MARCHE A ROMA CONTRO LA “TASSA SULLA DISGRAZIA”

foto-roma-aIl segretario Pd Pier Luigi Bersani, il leader Udc Pier Ferdinando Casini e quello Idv Antonio Di Pietro hanno denunciato stamane in una conferenza stampa alla Camera la cosiddetta ‘tassa sulla disgrazia’ del decreto Milleproroghe che impone alle Regioni, in caso di calamità, di elevare al massimo tutte le proprie imposte e di aumentare di 5 centesimi al litro le accise sulla benzina. “Un governo serio – ha detto Casini – non ha regioni di serie A e regioni di serie B ma mantiene gli impegni. Trattare così le Marche sembra una discriminazione politica inaccettabile”. D’accordo Bersani per il quale “questo meccanismo ingiusto è il segno di come intendono il federalismo mentre se c’é una cosa su cui il paese deve sentirsi unito sono le disgrazie. Il governo con il milleproroghe ha abbandonato totalmente il concetto di equità”. Per il leader Pd “é inaccettabile che si mettano le tasse per risolvere gli effetti di disgrazie naturali” mentre Di Pietro ha annunciato che verificherà la reazione “dei deputati marchigiani del Pdl per vedere se alzeranno la mano, come sul processo breve, per votare senza sapere che fanno anche davanti a calamità naturali”. E a Roma con una delegazione era presente anche il Pd di Civitanova Marche per protestare -come detto dal segretario Giulio Silenzi- contro “una tassa odiosa che colpisce i cittadini e soprattutto le vittime che oltre al danno subito si ritrovano questi aumenti sulle proprie spalle e ingiusta se si considera che nel caso del Veneto l’atteggiamento del Governo è stato ben diverso. E se questo è il federalismo, stiamo proprio freschi. A Civitanova Marche l’alluvione dei primi di marzo ha causato non pochi danni, in particolarmodo nella zona di Santa Maria Apparente dove a distanza di più di un mese non si hanno certezze, di sostegno da parte del Governo non se ne parla ma al contrario si vive con lo spettro di questa “tassa sulla disgrazia”. E vedere esponenti del Pdl addirittura più realisti del re, non votare in Consiglio Regionale la mozione chiesta dal presidente Gian Mario Spacca, di impugnare il decreto Milleproroghe davanti alla Corte Costituzionale e la direttiva applicativa davanti al Tar del Lazio -così come ha fatto tra gli altri Marinelli- dimostra che la faziosità politica ha la meglio sugli interessi dei cittadini che si dice di rappresentare. A differenza del capogruppo del Pdl Massi che si è autosospeso dall’incarico per protesta contro questo modo di fare. C’è bisogno di dare segnali forti contro un’ingiustizia senza fine dove chi è vittima della calamità deve anche pagarsi i danni. Non era mai successo e non deve succedere ora. I civitanovesi devono stare a fianco di chi chiede la fine di questa autentica vergogna.”

 

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