Gli ultimi minuti di gara 4 al Pala Evangelisti tra Sir Safety Perugia e Lube Banca Marche Macerata, sul 2 a 1 per la squadra marchigiana, sono da cardiopalma: scambi lunghissimi, cambi palla continui, un testa a testa fino al muro di Podrascanin per uno splendido e insolito 33 a 35 che fa onore al Perugia per aver lottato fino all’ultimo e fa vincere il terzo scudetto alla Lube. Ed è l’apoteosi di gioia tra i tifosi i dirigenti e ovviamente i giocatori.
Sono le immagini di uno schermo in un bar di Macerata. Non un maxi schermo. Ci sono a guardare 4 o 5 persone che, dopo aver esultato con riservatezza, preannunciano i classici caroselli festosi e rumorosi di macchine per il centro città, più o meno quelli del giorno precedente che ha visto festeggiare la vittoria della Juventus, o quelli decisamente più imbarazzati dei tifosi del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia.
Si passeggia per le vie del centro, si arriva in piazza dove di solito ci si raduna spontaneamente per sventolare allegramente le bandiere o inneggiare alla squadra del cuore. Un rito collettivo impulsivo e ricorrente che rafforza l’orgoglio di appartenere a un club, a una città, a una nazione.
La piazza è occupata soltanto da macchine, parcheggiate e silenziose. Dopo un po’ da lontano cominciano a sentirsi i primi strombazzamenti. Arrivano tre macchine con i clacson spiegati e bandiere bianco rosse, attraversano la piazza e via proseguono e nulla più. La città torna a essere silenziosa.
Rimaniamo delusi e sorpresi. Certo il Volley non è il calcio, molto più popolare e diffuso, ma la Lube è diventata Campione d’Italia, non è cosa da poco e non riguarda solo Macerata questo è chiaro.
Si cattura qualche commento volante sullo scarso interesse che i maceratesi hanno per la Lube (a onor del vero va ricordato che circa 300 sono arrivati a Perugia), che sembrano ignorare o far finta di non sapere che “la Lube gioca a Macerata, i giocatori vivono e mangiano a Macerata”.
E poi si va oltre ”Se fosse stata ospitata da altre città ci sarebbero stati chissà quali festeggiamenti” e qui rispunta forse l’argomento del palazzetto, nota dolente per i tifosi maceratesi e gliamministratori
Nasce un sentimento di comprensione per i tifosi maceratesi che si sono sentiti forse traditi in questi mesi in cui si è annunciato il trasferimento a Civitanova, ancor più cocente ora che la squadra si presenterà fregiata del titolo di Campione d’Italia.
Ora la palla passa alla nostra città che ha la sfida più grande da vincere, quella contro il tempo. Buona fortuna!