LO STRIKE SU MARIA LETIZIA

Un arco di tempo di appena 48 ore, due giorni, dal 24 al 26 dicembre, anno 1996. Oggetto protagonista un sasso. In scena 5 uomini in rappresentanza della famiglia F. nella città di T. Parlano con marcato accento veneto ma la città è in Piemonte, attraversata dalla A21 la Torino – Brescia.
Il titolo non lascia fraintendimenti “I ragazzi del cavalcavia”.
Anche se non ci trovassimo a Civitanova la memoria andrebbe a quella morte così insensata di Maria Letizia Berdini.
Da quel tragico giorno tutti noi passando in macchina sotto un cavalcavia lanciamo uno sguardo rapido in alto a verificare una presenza anomala, da quel tragico giorno tutti i cavalcavia portano un numero per essere immediatamente identificabili.
Lo spettacolo teatrale presentato nell’ambito di Rive Festival al Teatro Annibal Caro non esprime giudizi, non accusa, ma mostra il vuoto, la noia di giovani di provincia aggrappati al nulla, privi di ideali, di senso etico e civile. Le passioni si circoscrivono alla squadra di calcio, ai film porno, alla discoteca. Si cerca rifugio nella droga. Il sentimento d’amore è ricacciato. Le donne sono oggetti del desiderio da montaggio Ikea, un pezzo di una, un pezzo di un’altra, comunque tutte troie tranne la mamma. I loro luoghi sono autogrill, parcheggi, bowling, discoteche anonime.
Un percorso drammaturgico asciutto e potente interpretato dagli attori in modo superbo, quasi inquietanti per il livello di credibilità. Senza orpelli, solo con la loro marcata fisicità e il linguaggio diretto, a volte brutale, conducono lo spettatore nel loro viaggio verso l’inferno.
Quel gioco, lanciare sassi dal cavalcavia, è il divertimento supremo, è l’adrenalina più eccitante, è la possibilità di vincere una pizza. È la rabbia verso tutto ciò che si allontana da lì, dalla loro tragica gabbia. Lo strike finale è un sasso sul cuore, sullo stomaco. È un sasso in bocca che ti impedisce di parlare. È un sasso che ti acceca e ti impedisce di dare un senso ancora oggi a quello che è successo quel 26 dicembre 1996 e il timore è che quella provincia dopo vent’anni sia rimasta troppo uguale a se stessa.
“I ragazzi del cavalcavia” è una produzione Industria Indipendente con Alberto Alemanno, Maziar Firouzi, Francesco La Mantia, Daniele Pilli, Michael Schermi per la regia di Erika Z.Galli e Martina Ruggeri.
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