LIBERALIZZAZIONI:TAXI; CONTROSCIOPERO SU TWITTER. ADERISCE ANCHE IL CODACONS: STOP PRIVILEGI, SERVE QUALITA’

taxi_03Anche sul web il sostegno dei cittadini alle liberalizzazioni è unilaterale: lo dimostra il successo che sta raccogliendo la proposta del controsciopero degli utenti dei taxi, in programma per il 20 gennaio, lanciata all’inizio come provocazione dai cittadini su Twitter e diventata un fenomeno nella Rete. Qualsiasi mezzo è consentito venerdì prossimo: autobus, biciclette e moto, vetture private. Tutto, tranne le auto bianche: queste le parole d’ordine che
corrono sul social network mentre arriva anche l’appoggio del Codacons alla protesta. Il consenso della Rete è quindi destinato a crescere, appoggiato da associazioni di consumatori. “I tassisti – dice all’ANSA Carlo Rienzi, presidente del Codacons – se non vogliono farsi nemici i cittadini devono uscire dalla logica per cui i loro guadagni si basano sul privilegio, a danno dei consumatori. Questo devono farlo anche notai, farmacisti, avvocati. La concorrenza la devono vincere sulla qualità”. Nel frattempo si è propagato presto, con il solito tam tam
su Twitter, l’hasthtag #menotaxipertutti, la parola-chiave legata al controsciopero e diffusa l’11 gennaio da Simone Spetia. “Il richiamo al ‘meno tasse per tutti’ è stato troppo forte per resistervi”, scrive Spetia spiegando la scelta della parola. Sul social network c’é chi consiglia: “Il 20 gennaio andate in bici, provate il bike sharing e spernacchiate i taxi fermi ai parcheggi”. Tra gli utenti rimasti senza servizio oggi a Roma, molti si indignano per l’audiomessaggio ascoltato (“A causa di assemblee spontanee non siamo in grado di assicurare il servizio”) mentre tentavano di contattare il Radio Taxi 3570. C’é poi chi, come Bruno de Giusti, fa sapere a tutti su Twitter, e con immensa soddisfazione, il lato positivo del blocco delle auto bianche: “Arrivato a casa! 49 minuti da Linate a Milano Bicocca con i mezzi. 1,5 euro invece di 30”. Paolo the Sailor commenta invece: “Contro la serrata dei tassisti, ben venga lo sciopero degli utenti tarTaxiati”. Tra i personaggi noti compare sul social network il politico Paolo Gentiloni: “Ce ne sono di più importanti, ma dopo la sfida dei tassisti quella è diventata la madre di tutte le liberalizzazioni”. E poi anche lui rilancia l’hashtag
#menotaxipertutti. Sul blocco dei taxi interviene anche l’Aduc: “L’Italia – scrive in una nota l’Associazione Diritti Utenti e Consumatori – non è il Cile del 1973, quando dopo uno sciopero dei camionisti cadde il governo Allende per far spazio alla dittatura di Pinochet”. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi riferisce infine le lamentele più frequenti dei passeggeri: tariffe poco chiare, corse costose, percorsi lunghi e trafficati, fino agli “imbrogli”. Il Codacons plaude, insomma, al pacchetto di liberalizzazioni ma chiede che coinvolgano ancora più settori.

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