LE FAMIGLIE CIVITANOVESI HANNO PAGATO DUE VOLTE I RINCARI DELLE BOLLETTE ACQUA

Domani sera venerdì 3 maggio si svolgerà un consiglio comunale in cui, grazie a una richiesta dei consiglieri di minoranza, sarà possibile confrontarsi per la prima volta con il sindaco chiamato a rispondere in una sede istituzionale, della stangata sull’acqua che Ciarapica ha procurato con la sua insensata politica in seno all’Ato 3 e che ha avuto come conseguenza aumenti delle tariffe e modifiche penalizzanti degli scaglioni di consumo applicati in maniera retroattiva sul 2018 e che comporteranno aggravi pesanti anche nel 2019 per complessivi 1.430.824 euro: 621.346 euro nel 2018 e 809.478 euro nel 2019. Le famiglie (i rincari sono stati a due cifre percentuali) hanno già provveduto a pagare le bollette che scadevano il 18 marzo, senza che il Comune abbia avanzato alcuna proposta per ammortizzare i pesanti rincari e nonostante l’Atac abbia conseguito nel 2017 un utile nel settore idrico di 634.669 mila euro e per analogia, pur non avendo consegnato i documenti, sarà la stessa cifra per il 2018. Significa che i civitanovesi pagavano già una tariffa che consentiva al Comune di guadagnare e con gli aumenti votati da Ciarapica in seguito all’introduzione della tariffa unica di ambito – penalizzante solo per Civitanova – si trovano a dover subire una tassazione doppia che infatti porta nel 2018 ulteriori 621 mila euro nelle casse dell’Atac e nel 2019 altri 809 mila euro. Una politica tariffaria scandalosa, ancor più odiosa alla luce degli slogan elettorali e alle promesse di abbassare le tasse. E siccome è questa l’unica cosa che conta, ovvero attenuare il peso del salasso idrico, in consiglio comunale si chiederà:
– che il sindaco si impegni, in seno all’assemblea dei Comuni facenti parte di Ato 3, a far rivedere l’applicazione della tariffa unica e a legarne l’adozione all’istituzione del gestore unico;
– che gli utili dell’Atac siano utilizzati per restituire alle famiglie le cifre pagate per la retroattività del 2018 (retroattività che si poteva evitare di chiedere dato che l’Atac chiuderà con un utile analogo o addirittura superiore) e quelle che verranno fatturate nel 2019;
– che l’avanzo del bilancio consuntivo dell’Ato, circa 280.000 mila euro nel 2018, venga destinato allo stesso scopo.
In tutta questa vicenda c’è poi un soggetto ‘fantasma’, ma che insieme alla giunta è il principale responsabile della stangata: il Cda dell’Atac. Si auspica che in consiglio comunale si presenti il presidente, nominato da Ciarapica, per spiegare i motivi dell’assoluta mancata informazione ai cittadini circa i rincari e circa le modalità di agevolazione, pur essendo l’azienda da molti mesi a conoscenza dei rincari che sarebbero stati provocati dall’introduzione della tariffa unica.

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