LE DONNE, IL LORO CORPO, LA POLITICA. A CIVITANOVA SERATA DI CONFRONTO CON BARBARA ALBERTI

Il “Corpo politico delle donne”. Questo l’impegnativo filo rosso della rassegna “Non a Voce Sola”. “Il corpo femminile – scrive l’assessore Cristiana Cecchetti – e’ stato visto, prevalentemente, in due modi: materno o perturbante, mentre credo che possa rappresentare, in una civilta’ moderna degna di questa definizione, la potenza, la novita’ da sperimentare. Il corpo diventa politico, quando su di esso si discute, quando su di esso si esercita o meno un potere prevaricante sulla volonta’ di chi lo possiede, quando la storia su di esso decide con consuetudini o leggi.
Le donne, nelle societa’ patriarcali, per definizione sono madri, tanto da rendere i due termini sinonimi. Invece una delle grandi conquiste, non ancora compiute in toto nemmeno nel mondo occidentale, e’ la liberta’ di decidere “SE” diventare madri. Sul corpo delle donne si combatte anche oggi una guerra che e’ lungi da finire. Una guerra che e’ in fieri per le violenze di cui e’ oggetto la donna e per la volonta’ di proseguire nelle conquiste civili. Un corpo da rispettare, che decide di se’, che non e’ mezzo ne’ proprieta’ di altri se non della donna stessa.”
Gli incontri di Non a Voce Sola, non inseguono risposte certe, soluzioni, ma vogliono stimolare il dibattito, la curiosita’, l’esercizio di un pensiero che non si arrende. Come ha fatto Barbara Alberti, scrittrice, saggista, che sostiene da sempre una visione del mondo femminile che non si arrende.
Nel pomeriggio, la Alberti, ha visitato la mostra “Sotto il segno di Caro”. Questa volta a visitare il percorso multimediale che racconta la vita e l’arte dell’illustre concittadino è stata la scrittrice Barbara Alberti, arrivata a Civitanova per l’incontro di ieri di “Non a voce sola”, che ha registrato il pienone al teatro Cecchetti.
La saggista, originaria di Umbertide, ha potuto apprezzare il lavoro svolto su Annibal Caro dalla dott.ssa Enrica Bruni, dal progettista dell’allestimento, l’arch. Marco Pipponzi, e dal regista, il prof. Massimo Angelucci Cominazzini, ricevendo in regalo alcuni volumi tra cui la traduzione dell’Eneide.
Barbara Alberti, durante la visita con la curatrice di “Non a voce sola” Oriana Salvucci, l’assessore Cristiana Cecchetti e la presidente TDiC Rosetta Martellini, ha anche dichiarato di conoscere piuttosto bene Civitanova, in quanto da ragazza veniva a trascorrere qui le vacanze estive. L’esposizione, allestita nell’Auditorium Sant’Agostino e nella Pinacoteca Civica, è stata riaperta proprio ieri dopo alcuni sopralluoghi che hanno confermato l’agibilità e rimane
aperta fino al 20 novembre, tutti i giorni di sabato e domenica, dalle 17 alle 20.
Prima della Alberti, “Sotto il segno di Caro” era stata visitata dal comico e conduttore Max Giusti, dalla scrittrice Simonetta Agnello Hornby, dal filologo e antropologo Maurizio Bettini e dall’attrice Francesca Benedetti.
L’ingresso, gratuito fino a 14 anni e per i diversamente abili con accompagnatore, costa 3 euro e i proventi ricavati saranno destinati all’acquisto dell’opera “Annibal Caro e la Speranza” del Maestro civitanovese Arnoldo Ciarrocchi.

Foto Federico De Marco

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