L’arcivescovo emerito di Fermo mons. Cleto Bellucci è morto dopo un malore che lo ha colto nella sua casa di Torre di Palme. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118, che hanno tentato di rianimarlo. L’alto prelato avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 23 aprile. Nato in Ancona nel 1921, era stato ordinato sacerdote il 27 gennaio del 1946 ed era giunto a Fermo come amministratore apostolico nel luglio del 1970. Sempre a Fermo, nel giugno del 1976 era diventato arcivescovo. La salma è stata composta nell’abitazione palmense per poi essere trasferita in Duomo dove domai alle 10 si svolgeranno i funerali.
“Un lutto che colpisce non solo la comunità fermana, ma tutte le Marche. Monsignor Cleto Bellucci lascia una preziosa eredità per il nostro territorio. Grazie alla sua profonda umanità ha vissuto il proprio Magistero nella vicinanza agli ultimi, amando, ed essendo riamato, la comunità della Diocesi di Fermo che ha guidato per tanti anni. Ma Monsignor Bellucci è stato anche un grande appassionato di arte, e si deve al suo instancabile lavoro la nascita del Museo diocesano di Fermo. Già presidente della Commissione della Conferenza episcopale marchigiana per i beni culturali ecclesiastici, Monsignor Bellucci ha posto al servizio della conservazione e valorizzazione del prezioso patrimonio artistico della Chiesa la sua profonda cultura. Grazie alla collaborazione con Monsignor Bellucci, la Regione ha tra l’altro dato vita ad una banca dati del patrimonio culturale marchigiano che, in pochi anni, è divenuta tra le più fornite e qualificate del Paese”.