La pretesa del marito di imporre alla moglie rapporti sessuali atipici non è causa di annullamento del matrimonio davanti al giudici civili. Lo sottolinea la Cassazione respingendo il ricorso di una donna stanca del “menage” prediletto dal coniuge. Per i supremi giudici, in questi casi, si può chiedere la separazione con addebito al partner prevaricatore – o lo si può denunciare per lesioni – ma non si possono annullare le nozze nelle quali i rapporti si consumano in modo sessualmente atipico. Ad avviso della Cassazione, è quindi da condividere la decisione con la quale la Corte di Appello di Ascoli ha negato l’annullamento di questo matrimonio in quanto un simile orientamento sessuale del marito non è di “impedimento” alla “vita sessuale compartecipata da parte dei due coniugi”.