È una storia che appartiene a tutti noi, una storia che dovremmo ricordare non solo nel giorno dedicato, il 25 aprile, ma quotidianamente. Chiederci dove presero il coraggio in migliaia e migliaia per ribellarsi, giovani soprattutto, uomini e donne che ci hanno regalato la Libertà anche pagando con la vita. Infinite sono le storie della Resistenza, da sud a nord la memoria è in ogni angolo d’Italia e tutte ancora emozionano e quando quelle storie riguardano i nostri paesi più vicini l’emozione si fa se possibile più acuta. Nello spettacolo teatrale “La notte di San Giovanni”, per la regia di Stefano Crucianelli, programmato a chiusura della manifestazione “Ciao Bella” promossa dall’Amministrazione Comunale di Civitanova per festeggiare i 70 anni dalla Liberazione nazifascista dell’Italia e andato in scena al Teatro Annibal Caro proprio il 25 aprile la narrazione è tutta incentrata sui fatti che accaddero durante quei mesi nei paesi che ci sono familiari, tra le valli e le colline, dai Sibillini fino al mare Adriatico. Come ci sono familiari alcuni nomi Barilatti, il comandante Nikola, con la Kappa, Pantanetti, Belardinelli. Come ci è tristemente familiare l’eccidio di Montalto.
È questo l’intento del progetto teatrale della compagnia “Gli smisurati”, ridare voce a piccoli grandi protagonisti del nostro passato, perpetuare la memoria tra generazioni. Un passaggio di testimone da chi allora era giovane a chi oggi è giovane e può proseguire la storia con la saldezza di quei valori.
L’emozione è ancora più forte quando si ascolta la giovane interprete Monica Belardinelli (in scena con Massimo Roberto Beato e Roberto Valentini) ricordare suo nonno, o pensare che tra il pubblico erano presenti dei figli dei partigiani protagonisti delle vicende narrate.
Un tessuto drammaturgico, firmato Giovanni Edoardo Visone, articolato su più livelli narrativi con degli inserti musicali curati da Serena Abrami e Enrico Vitali che hanno spaziato dai canti classici della resistenza a brani più moderni. Un impasto ancora da rodare ma molto apprezzato dal pubblico presente e che giustamente dovrebbe essere presentato agli studenti, come ha suggerito l’Assessore Silenzi nel suo ringraziamento conclusivo, per renderli consapevoli che la loro identità e appartenenza nasce anche da questa storia.
“LA NOTTE DI SAN GIOVANNI”…PER NON DIMENTICARE
