LA MANOVRA VA NELLA DIREZIONE GIUSTA?

3«E’ sicuro che riusciranno a fare il decreto già stasera?». Guglielmo Epifani, fino al 2010 segretario della Cgil, ha non pochi dubbi.
La manovra è nota. Vale 45miliardi.

«Ci arriviamo impreparati e nel modo peggiore, sotto pressione dei mercati internazionali e della Bce. Anche l’anticipo di manovra, quello già votato in Parlamento, si è rivelato un’illusione. E che non potesse bastare si sapeva nel momento stesso in cui si ponevamano a quel provvedimento. Adesso siamo alla correzione della correzione, era tutto un bluff. E,mentre il governo assicurava che tutto bene, i problemi, noti da anni, esplodevano. La Cgil, e io stesso, abbiamo sempre indicato l’iniquità dei tagli lineari, i problemi del lavoro e della mancata crescita.Adesso, occorre intervenire sotto l’effetto della virulenza deimercati. E su un corpo del Paese molto appesantito: anni senza crescita hanno impoverito larghi settori della società italiana». La manovra è equa? «No. E’ mal impostata. Tende a colpire ancora i redditi da pensione e da lavoro».
Il contributo di solidarietà?

«Moltomeglio una patrimoniale. Perché in questi lunghi anni senza crescita si è scavato un solco, in Italia, tra chi sta male e chi sta invece benissimo. Un’una tantum si può fare su un obiettivo, come fu la tassa per portare l’Italia in Europa. Questo contributo di solidarietà rischia invece di essere iniquo perché colpirà quei redditi da pensione e da lavoro che sono l’80 per cento della base Irpef, in un Paese che ha un larghissimo sommerso, e una forte quota d’evasione fiscale.. Molto meglio sarebbe un’imposta ordinaria sulla ricchezza».
Il ritocco dell’Iva?
«Un provvedimento delicato. Altri Paesi lo hanno applicato, affrontando il rischio-inflazione. Mi convince la versione proposta dell’economista Marco Fortis: fiscalizzare contemporaneamente i contributi sul lavoro. In questo modo, avendo l’azienda meno oneri, può esserci un effettopositivo sull’occupazione».
Non si tocca l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Niente licenziamenti facili…
«Sarebbe stato un controsenso. Con una manovra di questa portata, come giustamente dice il presidente della Repubblica, occorre coesione sociale. Ma da tempo, nei governi Berlusconi, c’è chi soffia sulla tensione sociale e mira allo sfascio. Pericolosissimo, di fronte all’ indignazione montante».
La minaccia di sciopero generale della Cgil?
«Sarà la Cgil a decidere, e deciderà come sempre per il bene dell’Italia. La Cgil è l’unica forza capace di governare l’indignazione del Paese. Altrove, dilagano le rivolte sociali».


«La misura sui redditi è giusta di per sé, ma non affronta quello che in Italia è il problema dei problemi, ossia la lotta all’evasione fiscale. Se la capacità contributiva di ciascuno è misurata dalla sua dichiarazione dei redditi, qui per fare equità si produce un altro tipo di disequità ». Pietro Modiano, banchiere e uomo di finanza, è stato uno dei primi a pronunciarsi in favore di una patrimoniale per mettere a posto i conti pubblici.
Invece della patrimoniale sarà un’aliquota più alta sui redditi «pesanti»…
«Una misura che capisco, ma che non scontenta il partito degli evasori. Le cito solo due dati: in Italia chi dichiara oltre 200 mila euro l’anno è lo 0,12% dei contribuenti; negli Usa il 2,5% dichiara oltre 250 mila dollari. Il rapporto è di uno a venti. Ammettiamo pure che negli Usa siano più ricchi , ma in ogni caso per ciascun italiano che dichiara oltre 200 mila euro almeno altri dieci non lo fanno. Dunque è una misura solo parzialmente equa».
Sarà di sicuro una manovra recessiva?
«Le manovre restrittive che producono riduzione di redditi direttamente o indirettamente – ad esempio anche il taglio delle Province avrà questo effetto – hanno quasi sempre un effetto recessivo. A meno che…».
A meno che?
«Non producano un effetto positivo sulle aspettative di consumatori e investitori. Se questi ritengono che l’aggiustamento possa preludere a una situazione migliore potrebbero decidere di continuare a spendere, riducendo i risparmi e contando su una crescita futura dei redditi».
E in Italia non può accadere?
«Oggi da noi la propensione al risparmio è molto bassa: l’11% del reddito disponibile rispetto al 17% della Germania. E’ molto difficile che ci possa essere un aumento, ma anche un mantenimento, dei consumi».
Da banchiere, l’aliquota unica al 20%sulle rendite finanziarie?
«E’ cosa buona e giusta, si semplifica una normativa complicatissima, ma l’effetto sul gettito sarà modesto».
La manovra avrà effetto sui mercati internazionali?
«Il solo fatto che ci si muova sarà apprezzato. Dopodiché esiste un problema di numeri, di contenuti e di modi. Io avrei auspicato di farla prima, inmodo più trasparente e lineare e con contenuti diversi».
Che fare ancora?
«Tante cose, ma sarebbe molto importante, simbolicamente, ridurre della metà il numero dei deputati. La classe politica guadagnerebbe credibilità se prima di colpire i cittadini agisse su se stessa».


Misure spot senza senso o dannose. C’è la cautela dell’accademico che non ha ancora visto il pezzo di carta. Ma Michele Boldrin è netto.
Cosa pensa del decreto?
«Mi pare lamiglior prova della totale incompetenza di questo Governo. Mancano troppi dettagli ma sembra di capire che si fanno tagli a caso, un po’ disperati. Non c’è una riforma vera. Ancor meno c’è un piano, una strategia, una visione per come far crescere l’economia».
Si liberalizza, però; dal 2012 per le municipalizzate si va a gara. E vengono anticipate le strette sulle pensioni.
«Sono misure spot, senza disegno organico. Non liberalizzano nulla, altro che! Nelle aste per i servizi locali, nessuno impedisce ad aziende pubbliche create ad hoc di concorrere e vincere. Dubito che cambierà qualcosa. Vedo invece che lo Stato continua a rimanere proprietario di Enel, Finmeccanica eccetera».
Ma il governo sta agendo nell’emergenza…
«Sbaglio o un mese fa il governo aveva già approvato una manovra che avrebbe risolto tutto? Idem un anno fa, due anni fa…Sono anni che gli organismi internazionali più autorevoli – assieme ai mercati: l’aumento dello spread non è un fenomeno di queste settimane ma degli ultimi due anni – ce lo chiedono. Siamo sempre stati sordi, questa è la verità».
Cosa pensa dell’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie al 20%?
«Assurdo! È un tentativo disperato del Governo di attrarre acquirenti di bond statali dirottandoli dagli investimenti nel privato. Lunedì sono sicuro che il mercato reagirà male».
….e il contributo di solidarietà sopra i 90mila euro.
«L’ennesima stangata inutile. Si colpiscono lavoratori altamente produttivi che non possono nascondere i loro redditi. Non è l’Italia che evade. Non sono super-ricchi; gente di alta professionalità che andrà all’estero. Ci sarà un’altra fuga dei cervelli dei talenti e delle eccellenze.
Tanto perché ne sono rimasti tanti».

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