LA LEGA OFFENDE CIVITANOVA E I CIVITANOVESI

Giulio Silenzi

L’incontinenza verbale dilagante della politica a Civitanova è ormai un fenomeno piuttosto grave, anche volendo prendere come attenuante il clima infuocato da campagna elettorale. «Sei anni fa questa sembrava una città del Nord Africa». E’ questa la ‘geniale’ frase uscita candidamente dalla bocca del brianzolo sottosegretario leghista Andrea Crippa, piombato in città per la presentazione della lista elettorale del Carroccio. Una sparata con cui il politico monzese ha voluto mettere in risalto i risultati della giunta Ciarapica sul fronte della sicurezza (meriti esclusivi del questore Pignataro) riuscendo nell’invidiabile record di infangare la comunità civitanovese e le popolazioni nordafricane nel loro complesso. Un primato notevole… Si potrebbe dire che il problema sicurezza non si limita a sgomberare qualche carovana di rom o ad una nerboruta lotta ad abusivi e questuanti (la destra di solito mostra i muscoli solo coi deboli). Che a chi governa sfuggono i cronici problemi legati ai fiumi carsici di droga che scorrono in tante vie della città, dei poteri criminali che vi sono dietro lo spaccio, della tragedia della ludopatia ed altri fenomeni legati alla delinquenza ai tanti furti non più pubblicizzati dalle forze dell’ordine. Per quanto concerne la grossolana boutade leghista però il punto della questione risiede nella mancanza totale di rispetto e considerazione. Questa incontinenza verbale offende tutti. Offende anche chi dovrebbe tutelare e preservare l’immagine della città, invece di gongolare e dispensare pacche sulle spalle alla comitiva leghista. Un vero sindaco avrebbe dovuto mettere per un attimo da parte i calcoli elettorali e avrebbe dovuto, garbatamente ma risolutamente, prendere le distanze da quell’uscita infelice. Avrebbe in sostanza dovuto mostrare almeno un po’ di personalità, attaccamento al ruolo, mostrare senso istituzionale. Ma si parla di utopia riferita a Ciarapica che si accontenta di accogliere gli sguaiati commenti dei sodali di centrodestra. Del resto altro non potrebbe fare, essendo un esponente della destra più estrema che si professa moderato solo per motivi di convenienza politica ed elettorale. Un primo cittadino che ha derubricato a goliardata i ripetuti insulti social del suo vice non può fare altro, o meglio non è in grado di fare altro. Sicuramente non può intuire che c’è un segno oltre al quale non si deve andare, nemmeno in campagna elettorale. Che rappresentare la città significa tutelarne tutte le sensibilità, soprattutto quando un ospite deborda, producendosi in valutazioni gravi e inopportune. La frase del politico leghista è uno schiaffo a Civitanova ed inquina ancora di più e inesorabilmente il dibattito politico. Chi occupa ruoli istituzionali avrebbe il dovere di prendere posizione, al netto dell’appartenenza politica. Ormai chiunque arriva in città può permettersi inopinatamente il lusso di sparare la prima scemenza che gli viene in mente, denigrando tutto e tutti. Ma c’è ancora chi reagisce e non si allinea, speriamo siano la maggioranza dei civitanovesi.
Di Giulio Silenzi

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