“LA GOCCIA D’ACQUA DEL PALAS DI CIVITANOVA…CON I “GUFI” MACERATESI E DI CASA NOSTRA”

“Una storia di campanile la ridda di commenti isterici e scomposti per la goccia che cadeva lentamente, ma inesorabilmente, sul campo di gioco della pallavolo e in diretta televisiva. Si è scatenata una reazione forte sui mass media e nella rete, alimentata soprattutto dai gufi maceratesi.” Su FB, il consigliere comunale Lidia Iezzi commenta a qualche giorno di distanza, quanto accaduto durante la partita che ha visto la LUBE affrontare in casa il Latina. “Le redazioni dei giornali, cartacei e on line, di Macerata – ha scritto la Iezzi – hanno colto al volo l’occasione per rifarsi di quello che non hanno mai accettato, e cioè che dopo 30 anni di inutili parole Civitanova abbia realizzato il palazzetto dello sport, una struttura tra le più moderne in Italia che è vanto di una squadra che sta lottando per lo scudetto e a cui questo palas ha permesso di aumentare, raddoppiare, il pubblico tanto da essere uno degli impianti più popolati del volley nazionale. Che sotto lo Sferisterio rosichino al solo sentir parlare del palas di Civitanova lo dimostra il fatto che alcuni giornali (vedi Cronache Maceratesi) hanno dimenticato di inserirlo nell’almanacco annuale degli eventi più importanti del 2015 in provincia (è stato inaugurato il 14 gennaio). Un’ostilità nei confronti dell’impianto che ha attecchito anche in ambienti civitanovesi, quelli della destra più estrema e dei seguaci di Grillo. E allora il delirio dopo la goccia, che ha fatto esplodere il livore dei gufi di collina e costieri, che dell’incidente hanno gonfiato la portata fino a parlare di danno strutturale, come se il tetto fosse stato costruito male rispetto, invece, a un inconveniente che si è già verificato in altri impianti in Italia come a Modena nel Palapanini tempio della pallavolo e ironia del caso in una partita con lo stesso arbitro che arbitrava l’altra sera Lube/Latina. E poi problemi ci sono stati nei Palas di Pesaro, Ferrara e altri ancora. La struttura lamellare di legno della copertura del palasport è soggetta ad assestamenti dipendenti da fattori legati al tempo,alle temperature alle condizioni meteorologiche e necessita di continuai manutenzione. La verità – conclude nel suo lungo post la Iezzi – è che il palas rappresenta una ferita aperta per quei maceratesi e civitanovesi che, guidati da ragioni di campanile e di ottusa politiche, hanno messo in piedi una gazzarra indecorosa. Li abbiamo già visti all’opera, con le penne intinte nel veleno e con le finte inaugurazioni, comparse inadeguate di una storia più grande di loro e con le loro polemiche di poco conto.”

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