La doppia morale di Ciarapica: chiedeva le dimissioni, quando stava all’opposizione, a tutti coloro che ricevevano anche solo un avviso di garanzia. Le chiese a Costamagna, presidente del consiglio, al sindaco Corvatta, al sottoscritto, arrivando persino a tappezzare la città con manifesti contenenti i volti degli amministratori di cui pretendeva a gran voce le dimissioni, solo per un avviso di garanzia. Processi che poi hanno completamente prosciolto quegli amministratori da ogni accusa.
Oggi, invece, di fronte a una sentenza passata in giudicato – perché la Cassazione ha respinto il ricorso di Crocetti – la reazione è ben diversa. Crocetti è risultato condannato per aver commesso reati, ma non ha superato i due anni di pena solo perché, in appello, molti dei reati si sono prescritti a causa del lungo tempo trascorso.
E così il sindaco cambia atteggiamento a seconda delle situazioni: se sei un avversario, è forcaiolo, uno squadrista. Se sei un amico, prima è garantista, poi – a condanna definitiva – diventa improvvisamente buonista. “È un fatto personale”, dice, “di tanti anni fa…”. E poco importa se si parla di una frode, anzi, di un “sistema fraudolento finalizzato all’evasione”: poco importa che si tratti di circa 1 milione e mezzo di euro di fatture false per operazioni inesistenti, passività inventate, e circa 180.000 euro di IVA evasa, di cui 63.500 confiscati dallo Stato e altri 112.000 prescritti per decorrenza dei termini tra la condanna in primo grado e l’appello.
Poco importa se c’è ancora un processo in corso, e nessuno ha spiegato perché il procedimento è stato spostato dal tribunale di Macerata a quello di Roma (eccezione di incompetenza avanzato dalla difesa), con le stesse accuse, per fatti più recenti. Poco importa se ci si presenta ai convegni con Gratteri o davanti agli studenti a parlare di legalità, coerenza, comportamento.
Poco importa, per chi ha una doppia morale. O, peggio, una morale variabile in base alle convenienze.
D’altronde, Ciarapica è lo stesso che, quando fu indagato per atti amministrativi compiuti da assessore, dichiarò pubblicamente che avrebbe rinunciato alla prescrizione. Ma poi, davanti al magistrato, si avvalse della facoltà di non rispondere, proprio per far scattare la prescrizione. Un comportamento tipico di chi non vuole collaborare, neppure nei casi più gravi.
Questa è la doppiezza di Ciarapica: accogliente con un braccio, sorridente, e poi spietato quando si mette in discussione il suo tornaconto personale.
In una maggioranza traballante, Crocetti serve. Serve per garantire il voto sicuro in consiglio, e serve soprattutto per raccogliere preferenze in vista della candidatura alle regionali del suo maestro, Ciarapica.
Questa è la cruda verità. E questo è il peggior sindaco che Civitanova abbia mai avuto.
Giulio Silenzi