Una persona gentile che forse aveva paura del domani: una fragilità psicologica che cercava di curare facendo ricorso, anche se saltuariamente, all’assunzione di farmaci antidepressivi. Non avrebbe retto allo stress dell’arrivo del 2012, carico di incertezze emotive ed economiche, e così un imprenditore di 47 anni, Roberto Manganaro, contitolare di una concessionaria di moto che opera da oltre 30 anni a Catania, si è suicidato il giorno di Capodanno. Si è tolto la vita ingerendo barbiturici e poi impiccandosi. Un suicidio legato alle paure del nuovo anno è stato registrato anche nelle Marche: un agricoltore di 54 anni si è ucciso impiccandosi in un magazzino vicino la sua abitazione a Montefiore dell’Aso, in provincia di Ascoli Piceno. L’uomo, che non ha lasciato messaggi per spiegare il suo gesto, non aveva mai dato segni di disagio. Negli ultimi giorni però, secondo quanto hanno riferito i familiari ai carabinieri, pur non avendo problemi economici, si era mostrato ossessionato dalla crisi e dalla paura di non riuscire a superare le difficoltà del 2012. Due vite diverse, due persone diverse ma entrambe hanno deciso di togliersi la vita per lo stesso motivo: la paura di non farcela e nel caso di Manganaro la paura di dover licenziare gli operai. “Una vittima di una società mangia-tutto”, queste le parole del parroco che ha celebrato la messa per Roberto Manganaro.