LA CERTIFICAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO SPICCA IL VOLO

A seguito delle innovazioni introdotte dal Collegato Lavoro (legge n. 183/2010) e sulla scorta di quanto previsto dalla Direttiva sui servizi ispettivi del 18 settembre 2008 adottata dal Ministro del Lavoro, Sen. Maurizio Sacconi, dopo uno stentato e faticoso avvio la certificazione dei contratti comincia a produrre qualche numero significativo.La Commissione di Certificazione istituita presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata, sotto la guida del Presidente, dott. Pierluigi RAUSEI, Direttore della DPL, e del Segretario, dott.ssa Cinzia FRATICELLI, dottore di ricerca dell’Università di Macerata e Ispettore del Lavoro presso la DPL, comincia a volare alto. Con la certificazione del contratto di lavoro l’azienda riceve il vaglio tecnico da parte di una apposita Commissione che riunisce Direzione del lavoro, Inps, Inail e Agenzia delle Entrate, così pure il lavoratore riceve la garanzia che quel contratto è rispettoso delle norme sia di legge che di contrattazione collettiva. Le parti partecipano attivamente alla procedura di certificazione perché devono fornire preliminarmente specifiche ed essenziali informazioni sulla instaurazione del rapporto di lavoro e sullo svolgimento dello stesso, nonché sul contratto sottoscritto. A seguire la Commissione nel trattare l’istanza di certificazione convoca le parti per una audizione personale durante la quale, separatamente, datore di lavoro e lavoratore vengono interrogati sugli elementi caratterizzanti del contratto. Durante la fase di audizione le parti possono farsi assistere da professionisti o rappresentanti sindacali, a garanzia di una ampia tutela. Gli effetti della certificazione sono quelli di assicurare le parti sulla “tenuta” del contratto nei riguardi dei terzi, con particolare riferimento agli organi di vigilanza, i quali non possono sanzionare né procedere a recuperi previdenziali, contributivi o assicurativi, finché il provvedimento di certificazione non venga ad essere rimosso per effetto di una sentenza del Giudice del lavoro. Il ricorso al Tribunale, tuttavia, deve fare seguito ad un tentativo preventivo di conciliazione rimasto obbligatorio, anche dopo la riforma del 2010 che ha reso facoltativi tutti gli altri tentativi di conciliazione, e deve svolgersi davanti alla stessa Commissione che ha certificato il contratto. La sfida lanciata dalla Direzione provinciale del Lavoro di Macerata nell’autunno del 2008, anche attraverso specifiche iniziative di promozione, è stata quella di incrementare il ricorso a questo istituto normativo, informando gli utenti sulla utilità della certificazione, che può essere richiesta non soltanto per i contratti di lavoro, ma anche per gli appalti, i regolamenti delle società cooperative, gli accordi di rinunce e transazioni e qualsiasi clausola contrattuale che abbia anche indirettamente attinenza col lavoro. In questo mese di luglio la sfida comincia a dare i primi frutti. Nei primi sette mesi dell’anno 2011, infatti, sono stati certificati ben 21 contratti, a fronte dei 18 del biennio 2009-2010, dei 2 del biennio 2007-2008 e dei 10 del triennio 2004-2006. La semplificazione delle procedure e della modulistica, oltre alla serietà e compostezza dei commissari e all’attento lavoro di istruttoria del personale della DPL, ha anche permesso di ottimizzare il lavoro della Commissione che nel 2011 ha certificato 21 contratti in appena 4 riunioni, a fronte delle 14 riunioni del biennio 2009-2010 e delle 11 del triennio 2004-2006. Dalla sua costituzione nell’anno 2004 a tutt’oggi la Commissione di certificazione della DPL di Macerata ha certificato 51 contratti così ripartiti: 31 collaborazioni coordinate e continuative, 9 collaborazioni professionali, 5 contratti di appalto, 4 contratti di associazione in partecipazione, 1 contratto di apprendistato e 1 contratto di lavoro intermittente.

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