“L’ATAC E’ UN POZZO SENZA FONDO”, FALLIMENTARE LA TRASFORMAZIONE IN SPA

atacDa Luigi Carlocchia (SEL) riceviamo e pubblichiamo:

Con le Spa Comunali il  RE è nudo. La scelta della Giunta  Mobili di trasformare le aziende municipalizzate in SPA si è rivelata un vero e proprio fallimento. Nate  in nome della sbandierata “privatizzazione” dell’efficienza alla fine anche con il concorso di una gestione politico-elettorale (ricordiamo il J’ accuse dell’ex presidente Baioni) l’ATAC si è rivelata un pozzo senza fondo. Se oggi è una occasione storica il “Centenario dell’ATAC” e di quei fondatori lungimiranti di allora che con la realizzazione della linea Tranviaria  univano  di fatto dei due centri  con una infrastruttura ecosostenibile non lo è per il suo  lo stato economico. Oggi ci dicono che chi ha gestito l’ATAC  ha fatto politiche che hanno “eroso”  il capitale sociale per 2 milioni di euro e  accumulato una esposizione bancaria di  7 milioni di euro. Ma dove stava il Sindaco che rappresenta il comune come socio unico?

Perché non si è fermato in tempo questo disastro? Oggi  i geni della Politica VOGLIONO una specie di DELEGA in BIANCO, vogliono ricapitalizzare dopo aver speso e finite le riserve patrimoniali. Oggi la Giunta vuole cedere all’ATAC per ricapitalizzare l’Ex mattatoio e il  Parcheggio Interrato nella ex Cecchetti.Ma come è possibile, come  può essere credibile una simile operazione se poi la struttura, il management dell’ATAC, la SPA rimangono gli stessi?  Se questa operazione si fosse resa necessaria in una azienda privata il manaegement sarebbe stato mandato a casa. Nel PDL & C questo non succede: per il PDL le poltrone prima di tutto.

SEL fa appello alle forze consigliari di Centro Sinistra  perché questa operazione venga bloccata. Oggi l’UNICA operazione politico-amministrativa  seria,e possibile anche in vista degli orientamenti Europei e del governo Monti  ossia dei servizi pubblici a  gara  è quella di SCIOGLIERE queste Aziende SPA  riorganizzando  i  servizi in UNA UNICA  AZIENDA  SPECIALE MULTISERVIZI. In definitiva ai cittadini rimangono intatti i servizi ma  il controllo, il capitale, i mezzi e le risorse umane tornano a casa in COMUNE. Una azienda capace di stare anche  sul mercato. La nostra è una proposta seria, fattibile, capace di  rimettere in capo a chi eletto, il governo e le responsabilità, e al Consiglio Comunale  ritornano le scelte e il controllo. In questa ottica  deve essere collocata una nuova forma di  partecipazione e la condivisione delle  scelte. D’altronde è questo il percorso che  è stato indicato dai cittadini con la  valanga di Si al Referendum sull’acqua e sui servizi pubblici. SEL ha  assunto  questa linea programmatica  e  ne abbiamo chiesto a chi  ha  voluto confrontarsi la  condivisione. Sull’acqua abbiamo elaborato mutuandola  anche da altre esperienze la PUBBLICIZZAZIONE dell’ACQUA una DELIBERA FORMALE  che  invieremo ai partiti del Centro Sinistra.

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