INCHIESTA SANITÀ, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CERISCIOLI RIFERIRÀ IN AULA

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli farà le sue comunicazioni in aula, nella seduta del consiglio già fissata per martedì 26 aprile, sull’inchiesta della Procura di Ancona su presunti appalti pilotati nella sanità marchigiana. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha provveduto a integrare quindi l’ordine del giorno della seduta assembleare.
Bufera ai vertici della sanità marchigiana – E’ bufera nella sanità marchigiana per presunti appalti pilotati in un’inchiesta della Procura della Repubblica di Ancona ‘gemmata’ da quella del 2009 sull’appalto quinquennale, da 12,5 milioni di euro, per realizzare il Centro servizi unificato a Fabriano. Nove le persone indagate per reati che vanno dall’associazione per delinquere, all’abuso d’ufficio, a truffa e frode, contestati in blocco a Piero Ciccarelli, ex dg Asur ora dirigente del servizio Sanità della Regione Marche, Alberto Carelli, ex direttore amministrativo dell’Asur, e Massimiliano Picardi, gestore della Medilife spa, la società di Roma al centro degli appalti contestati. Sono indagati per abuso d’ufficio Giulietta Capocasa (ex direttore amministrativo Asur), Alberto Lanari (direttore di esecuzione contratto) e, per truffa e frode, anche Roberto Dotti (per la fase esecutiva dell’appalto per il Centro servizi unificato) così come Lanari e gli altri tre inquisiti principali. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Ancona.
Volantini elettorali Regionali 2015 – Gli altri tre indagati sono i referenti delle segreterie dell’ex governatore Gian Mario Spacca, Gianluca Tomassini, e dell’attuale presidente Luca Ceriscioli, Antonello Delle Noci e Giorgio Baldantoni, per irregolarità nella fornitura di volantini elettorali durante l’ultima campagna elettorale. I due presidenti, l’ex e l’attuale, non sono però indagati.
L’inchiesta – Due gli obiettivi dei pm Andrea Laurino e Ruggiero Dicuonzo, cui è affidata l’inchiesta: comprendere se l’appalto venne sovradimensionato per ricavare provviste e se funzionari pubblici ne abbiano tratto vantaggi personali. Ma il sospetto degli inquirenti è che una serie di appalti pubblici della sanità delle Marche sia stata pilotata negli anni in cambio di vantaggi personali. Nel mirino della Guardia di finanza anche scambi di ‘favori’ tra Picardi, Ciccarelli e Alberto Carelli. Questi ultimi avrebbero, ad esempio, usufruito dei servizi di un autista pagato dalla Medilife, mentre Carelli avrebbe trascorso una vacanza a Ponza ospite di Picardi. “Il mio assistito è sicuro che la magistratura non potrà che riconoscere la più assoluta correttezza del suo operato – ha detto il legale di Ciccarelli, l’avv. Gianfranco Formica -. La Medilife Spa è risultata aggiudicataria di un solo appalto con l’Asur, nel 2009. Il dott. Ciccarelli è stato nominato direttore generale di detta azienda solo nel maggio 2010. In vigenza di detto incarico nessun altro appalto è stato mai aggiudicato alla Medilife dall’Asur”.

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