Un vaso di Pandora “il fenomeno droga a Civitanova”. Prima un maxi sequestro di 7.5 chili di cocaina intercettati dalla polizia in città e destinati a inondare il mercato dello spacco e del consumo sulla costa. Poi a distanza di pochi giorni sono venuti i decessi di Giuseppe Bavilacqua e Gessica Pagliaccio, 55 anni lui, 37 lei. Il direttore del Sert, il servizio dipendenze patologiche di Civitanova, ha sfornato numeri che danno la misura di un allarme sociale che non viene percepito: 684 pazienti seguiti dal servizio e di questi 507 sono tossicodiendenti e il 40% fa peridicamete uso di cocaina. Consumo in aumento tra gli adulti e soprattutto tra i giovani mentre cresce la criminalità che si arricchisce sullo spaccio. Un anno fa , mentre esponenti di una certa politica erano impegnati a raccogliere firme contro i mendicanti, il capo della Procura di Macerata interveniva sulla stampa per rivelare che se un problema c’era a Civitanova quello di chiamava droga. Anche la Chiesa, tramite il parroco che ha celebrato i funerali di Gessica Pagliaccio, ha parlato e pronunciato una dura omelia contro i venditori di morte invitanto tutti a riflettere sul mondo intossicato. Eppure ancora e’ una città, Civitanova, dove la droga non è percepita come una emergenza e una minaccia. Ancora si continua, a Civitanova, a indignarsi e discutere con piu’ accanimento per i vu cumpra’, per qualche sacchetto dei rifiuti abbandonato o per i rom. Sulla droga zero dibattito, in silenzio i partiti fautori della legalita’, web arrabbiato su tutto ma assopito davanti alla polvere bianca. Sette chili di cocaina sequestrata e due morti di overdose. Che cosa deve accadere ancora per svegliare la coscienza della città’? Per contrastare il mercato della morte? Per sensibilizzare, per indignarsi. Civitanova fatti sentire.