IN TANTI A MACERATA IN PIAZZA SAN GIOVANNI PER LO SCIOPERO GENERALE INDETTO DALLA CGIL

a2Da piazza della Vittoria a Piazza San Giovanni. In tanti a Macerata provenienti da tutta la provincia, per lo sciopero indetto dalla Cgil. “Chiediamo a questo governo di andarsene –è stato detto -dobbiamo uscire da quella logica per la quale se crolla la borsa aumenta la manovra. Protestiamo contro una manovra dai tratti “profondamente iniqui” e “aggravata” in queste ore da norme, come l’articolo 8 sui ‘licenziamenti facili’, che hanno come scopo l’abolizione del contratto nazionale, dello Statuto dei lavoratori e dei diritti di questi ultimi”. Dietro la rivendicazione “un’altra manovra è possibile, dal segno diverso, pagata da chi più ha e non ha mai pagato”, la Cgil ha dato vita al suo quinto sciopero generale nel corso di questa legislatura, il secondo per Susanna Camusso alla guida del più grande sindacato italiano, con oltre 100 manifestazioni in altrettante piazze d’Italia, con il segretario generale che chiuderà la manifestazione di Roma. Un notevole sforzo organizzativo in tutta Italia deciso appena lo scorso 23 agosto per cambiare i tratti ‘iniqui e vendicativi’ della manovra ‘salvacrisi’ del 13 agosto, e delle sue innumerevoli e confusionarie riscritture dei giorni a seguire. Al centro della mobilitazione c’è anche la battaglia contro le scelte del governo che tagliano gli stanziamenti alle amministrazioni centrali, agli enti locali (e di riflesso ai servizi sociali), alla Sanità e al “vero e proprio accanimento” contro il lavoro pubblico. Incassata la vittoria sulla salvaguardia delle tredicesime nel pubblico impiego e le festività laiche e civili, mentre continua la raccolta di firme per la petizione arrivata ad oltre 72mila sottoscrizioni, l’impegno di corso d’Italia prosegue per tutelare il sistema previdenziale e l’area della disabilità contro le norme che prevedono lo stravolgimento del collocamento obbligatorio, per stralciare l’obbligo di privatizzare i servizi pubblici “in contraddizione con l’esito del recente referendum” e per impedire la modifica dell’articolo 41 della Costituzione. Per la CGIL è invece necessario un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso; un’imposta straordinaria sui grandi immobili il cui valore patrimoniale, al netto dei mutui, superi la soglia degli 800mila euro con aliquota fissa dell’1% nel 2012 dal gettito potenziale di 12 miliardi di euro; un’imposta ordinaria sulle grandi ricchezze pagata solo sulla quota che eccede gli 800mila euro che porterebbe nelle casse dello stato circa 15 miliardi ogni anno.

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