“All’inizio non ci credevo tanto, ai 5 e 7 chilometri ho vomitato in acqua e per fortuna il dottore mi ha dato qualcosa e piano piano sono andato alla riscossa”. Così l’azzurro Simone Ruffini, che a Kazan ha vinto l’oro nella 25 km di nuoto di fondo, descrive la sua impresa. “Ho cominciato a capire che l’americano (Meyer ndr) non ne aveva più agli ultimi mille metri, quando mi ha lasciato andare avanti. Adesso ancora non mi rendo bene conto di ciò che ho fatto, forse domani…”.
“Aurora mi vuoi sposare?” Dal podio di Kazan, con la medaglia d’oro della 25km di fondo al collo, Simone Ruffini ha mostrato questo cartello in mondovisione per chiedere al mano della fidanzata e collega, Aurora Ponselè. La giovane atleta, dalla tribuna, ha accennato un sì e ha unito le mani a forma di cuore, poi è corsa sotto al palco ad abbracciare Ruffini, che l’ha stretta e baciata più volte. Sia Ruffini che Ponselè sono marchigiani, lui di Tolentino e lei di Fano.
“Mi sono svegliato con problemi di stomaco. Ai primi tre giri non stavo molto bene. Al quinto e al settimo chilometro ho vomitato due volte. Per fortuna c’è stato l’intervento del dottore (Sergio Crescenzi, ndr) che mi ha dato qualcosa rimettendo tutto a posto”, racconta Ruffini, 26 anni il prossimo 7 dicembre, alla prima medaglia iridata della carriera dopo due noni posti nella 5 chilometri a Roma 2009 e Shanghai 2011 e il settimo posto nella 25 chilometri a Barcellona 2013. “Ho sempre creduto al podio. Alla vittoria non pensavo fino agli ultimi 1500 metri quando ho visto Meyer in seria difficoltà – continua il nuovo campione del mondo -. Ai 1000 metri mi ha lasciato passare e si è incollato ai piedi. Ho avuto un po’ paura che rientrasse e sfruttasse la mia scia, ma poi sono riuscito a staccarmi – dice ancora il nuotatore seguito dal tecnico federale Emanuele Sacchi, qualificato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro con il settimo posto nella 10 chilometri – Ancora non mi rendo conto di aver conquistato il titolo mondiale. Sono molto contento e desidero dedicare questa medaglia a tantissime persone, ma soprattutto alla mia fidanzata Aurora Ponselè. L’ho vista e già piangeva. Che felicità!”. Così Ruffini dal podio ha mostrato un cartello alla fidanzata collega di nazionale, con la scritta “Aurora, mi vuoi sposare?”. Colta di sorpresa, la 23enne di Fano si è commossa, poi ha fatto sì con la testa e il gesto del cuore con le mani. Ruffini in carriera aveva già conquistato il bronzo nella 5 chilometri e l’argento nel Team Event agli Europei di Budapest 2010, nel lago Balaton, ed era arrivato a questi Mondiali dopo il successo in Argentina a Viedma e i terzi posti a Cozumel e Balaton, sempre per la Coppa del mondo.


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