IL RACCONTO CHOC DI MILENA FORESI, LA 19ENNE A CUI IL PADRE HA UCCISO LA MADRE A CIVITANOVA

fotodi Sonia Amaolo

“Penso a quello che è successo ogni minuto> Milena Foresi, 19 anni, ripensa a quel maledetto 14 gennaio del 2012, giorno che ha scosso la sua giovane vita dalle fondamenta. Oggi è una donna forte, più grande della sua età. Quel giorno, tutto si è consumato davanti ai suoi occhi. Maurizio Foresi, 55 anni, con una Smith & Wesson calibro 357 spara alla moglie Grazyna, freddandola con 8 colpi di pistola. Da allora ho dato la maturità e sono tornata a scuola, perché l’avevo deciso con mia madre> racconta la diciannovenne, diverso colore di capelli e stessi occhi, Infinitamente belli e tristi, ma pieni di speranza. Quel sabato mattina i carabinieri arrivati sul posto trovarono l’uxoricida barricato in casa, la moglie morta e Milena sotto choc. <Mio padre non era mai stato violento in passato. Era cambiato negli ultimi mesi, soffriva perché erano morti i miei nonni e mio zio> ricorda la ragazza. Maurizio Foresi prima del Natale 2011 era stato sottoposto ad un accertamento sanitario obbligatorio. Aveva colpito la moglie con un’accetta, lesionandole il cranio. <Io e mia madre abbiamo avuto poco tempo per capire> dice Milena.
L’11 giugno scorso, Maurizio Foresi si è suicidato in carcere, 5 mesi dopo aver sparato alla moglie in camera da letto, a Civitanova Alta. Milena oggi non fa sconti a nessuno <è assurda la convinzione comune che debba essere la donna a scegliere di abbandonare il suo uomo. Non ci si può allontanare spontaneamente da una persona con la quale si è condivisa la vita. Qualcuno da fuori dovrebbe accompagnare la donna, nel percorso che porta all’allontanamento volontario da chi può farle del male fino ad ucciderla> dice.

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