IL PADRE DI ROBERTO STRACCIA, ORA VOGLIAMO LA VERITA’ PER POTERCI DARE PACE

“Lo abbiamo cercato tanto. Nostro Signore ha voluto farcelo trovare così e lo ringrazio. Ora lo prego che possa farci trovare anche la verità su ciò che è successo per poterci dare pace”: queste le poche parole che Mario Straccia, padre di Roberto, lo studente marchigiano scomparso da Pescara il 14 dicembre e trovato ieri cadavere a Bari (anche se non c’é stato il riconoscimento ufficiale), ha affidato oggi al sito web “Quotidiano d’Abruzzo”. Parole che Straccia ha poi confermato anche ai cronisti che lo attendevano a Pescara, in via Teofilo D’Annunzio, sotto la casa che Roberto condivideva con altri studenti universitari, dove l’uomo è arrivato in mattinata per riprendere gli effetti personali del figlio. A stringersi attorno a Mario Straccia c’erano gli amici più stretti di Roberto che, come già annunciato ieri, stanno tenendo il massimo riserbo ed evitano contatti con i giornalisti. Dopo oltre 20 giorni in cui ha fatto la spola tra Moresco (Fermo) e Pescara, la famiglia Straccia nei prossimi giorni sarà a Bari, dove verranno eseguiti il test del Dna e l’autopsia sul cadavere rinvenuto ieri sugli scogli del porticciolo del rione Palese del capoluogo pugliese. Esami fondamentali per accertare che il corpo sia davvero quello di Roberto e per far luce su quanto accaduto, anche se i genitori, pur non potendo riconoscere il volto del figlio a causa delle pessime condizioni di  conservazione della salma, hanno riconosciuto gli indumenti del giovane, oltre ad un mazzo di chiavi e al suo iPod. Intanto, anche sul web e su Facebook, utilizzato in questi 24 giorni dagli amici di Straccia per dar vita ad un vero e proprio tam tam che contribuisse al ritrovamento del giovane, sembra essere calato il silenzio. Le poche persone che postano commenti nei due gruppi creati sul social network, oltre a rivolgere il proprio affetto a Roberto e alla famiglia, si uniscono alle parole di Mario Straccia e chiedono che sia fatta presto luce sulla vicenda.

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