IL GOVERNO IMPUGNA LA LEGGE REGIONALE CONTRO GLI INCENERITORI

Nella riunione di ieri pomeriggio (3 settembre ore 15.40, presieduta dal Vice Ministro SALVINI), il Consiglio dei Ministri decide di impugnare la Legge della Regione Marche n.22 del 28.06.18 che avrebbe messo definitivamente la parola FINE al rischio inceneritori nella nostra regione. Rischio ancor più alto nella nostra provincia di Macerata dove sono presenti due siti “appetibili” nelle sedi del Cosmari e dell’ex cementificio di Castelraimondo.
A darne notizia il consigliere regionale Francesco Micucci che in una nota stampa prosegue: “Purtroppo Lega e M5S, che a parola si erano sempre detti contrari agli inceneritori, chiamati ora al governo, alla prima prova dei fatti si mostrano invece favorevoli agli stessi! Non può leggersi altrimenti infatti il ricorso contro chi già ha messo in atto concrete azioni a tutela della cittadinanza contro il rischio inceneritori come ha fatto il Consiglio Regionale delle Marche.
Risulta una bufala infatti il paventato “obbligo” di ricorrere contro la legge regionale, messo in piazza in queste ore da alcuni esponenti nazionali e locali di Lega e M5S: se non bastasse quanto previsto dall’art.127 della Costituzione (il governo “quando lo ritenga… può” promuovere l’azione di legittimità costituzionale), è lo stesso governo con un clamoroso autogol a smentirsi! Nella stessa riunione infatti, mentre danno il via all’impugnativa contro la legge della regione marche n.22, decidono di “non impugnare” altre leggi della regione Lombardia, della Puglia e delle stesse Marche. Quando si dice: la coerenza!!
Il gruppo consiliare del PD continuerà la sua battaglia a tutela dei cittadini marchigiani, come ha sempre fatto in questi anni, opponendosi contro questa scelta anche quando c’era un governo nazionale di centro-sinistra. Sembrano invece più pavidi gli esponenti locali di Lega e M5S, che dopo anni di chiacchiere, non dicono una parola contro la scelta scellerata del Governo nazionale. Governo che ad oggi ancora non ha scritto una riga per modificare la norma nazionale in materia di inceneritori. Ma intanto – conclude Micucci – sperpera denaro pubblico (regionale e nazionale) per dar vita ad un ricorso che non ha una logica.”

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