GLI ERCOLI VANNO AL TAR: VOGLIONO CONOSCERE I NOMI DI CHI HA FIRMATO CONTRO LA LOTTIZZAZIONE COSTAMARTINA. IL COMUNE NEGA PER PRIVACY

Alla fine si è scoperto il motivo per cui l’Immobiliare Cristallo ha presentato un secondo ricorso al TAR contro il Comune: quest’ultimo non aveva ottemperato alla richiesta di accesso agli atti. Finalmente è emerso che gli atti richiesti erano l’elenco nominativo di chi aveva firmato contro la lottizzazione Cristallo.

Difficile a credersi, ma si sa: con i soldi si può fare tutto, anche un ricorso al TAR per ottenere i nomi dei firmatari e verificare le modalità di una raccolta firme spontanea, che però non ha alcun valore giuridico. Infatti, l’elenco nominativo delle firme ha solo un valore politico, non legale.

Le firme potevano essere consegnate, come è stato fatto, oppure anche no. La raccolta, infatti, non ha seguito alcuna procedura regolamentata dal Comune: è stata un’azione spontanea, e per dare serietà alla proposta sono state aggiunte anche generalità e numeri di documenti d’identità.

Il comitato, le associazioni e i cittadini che hanno raccolto 4.000 firme hanno poi deciso di consegnarle al Comune, ma -come detto- questa consegna ha valore esclusivamente politico. Non esiste infatti alcuna legge che regoli formalmente queste iniziative, e il Consiglio comunale non ha mai attribuito un valore normativo a quelle firme, proprio perché la norma non c’è.

Per questo motivo appare quantomeno singolare, se non incredibile, la richiesta di voler conoscere e verificare i nomi dei firmatari. Ha fatto bene il Comune a oscurare i dati personali per motivi di privacy.

Insomma, alla famiglia Ercoli non è bastato il primo ricorso contro il diniego, espresso liberamente dal Consiglio comunale, alla cementificazione di quella collina. Ora ha presentato un secondo ricorso al TAR, stavolta contro il diniego di accesso ai nominativi dei firmatari.

Il Comune, però, non poteva fare altrimenti: è del tutto irrilevante conoscere l’identità dei cittadini, sia da un punto di vista normativo che per la tutela della privacy.

Evidentemente la famiglia Ercoli-Germano non la pensa così, e ha presentato ricorso, costringendo il Comune a nominare, con spesa annessa, un legale di fiducia per contrastare le tesi portate avanti dall’Immobiliare.

2 risposte

  1. Amedeo Regini ha detto:

    Le firme a favore o contro un progetto è espressione del libero pensiero.Cosa garantita dall Costituzione.In quelle idea che contesta una proposta di urbanizzazione per altro non prevista dal Piano Regolatore.I sottoscrittori non hanno solo apposto una firma ma anche estremi della Carta di Identità che non possono essere condivisi se non dietro formale e motivata richiesta.È sconcertante quella richiesta e bene fa il Comune a non condividerli.

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