GIULIETTI, “L’ACQUA E’ VITA “. GRAZIE ALLA SENSIBILITA’ DELLA COOPERATIVA IL GRILLO, IN CAMEROUN SI COSTRUIRA’ UN POZZO

giuliettiPiù di un miliardo di persone nel mondo in via di sviluppo non hanno accesso ad acqua potabile, 2,4 miliardi non hanno servizi igienici adeguati. Il mancato o limitato accesso all’acqua ha un impatto devastante a livello sanitario: provoca la diffusione di diarrea, colera, tifo e altre infezioni, che diventano inesorabilmente letali se non vengono curate in tempo. L’acqua impura e la mancanza di igiene costituiscono una delle prime cause di decesso dei bambini africani. Un bambino in Africa ha una probabilità 520 volte superiore di morire di uno nato in Europa. Le conseguenze della scarsità d’acqua nel continente africano sono inoltre gravissime per donne e bambine, a cui viene tradizionalmente assegnato il compito di ricerca dell’acqua, quasi sempre presso fonti non protette. Gli effetti sociali sono disastrosi: incuria dei figli, mancanza d’igiene domestica, assenteismo scolastico. Sono alcuni flashes dell’enorme problema “acqua” che sta vivendo il nostro pianeta. Cosa possiamo fare noi? Forse poco, ma non possiamo certamente restare con le mani in mano e piangere sulle disgrazie altrui. Nel nostro piccolo, cerchiamo di dare una “goccia” di buona volontà a questo immenso problema con lo scavo di un pozzo in Camerun, dove ho constatato personalmente la gravità del problema della mancanza di acqua potabile per i bambini di una Casa Famiglia a Okolà. Nel centro Africa, in Cameroun, nel villaggio di Okola, a 40 kilometri dalla capitale Youndè, immersa nella foresta tropicale, c’è una Casa Famiglia gestita da una coordinatrice locale, Honorine Marie Bernard, ex suora vissuta in Italia e ritornata in Africa per dedicarsi totalmente ai bambini. La Casa accoglie 22 bambini con gravi problemi familiari, più Francesca Speranza Elettra, abbandonata dalla madre. La prima impellente necessità è l’acqua: non c’é acqua corrente, ci sono due pozzanghere per lavarsi, lavare i panni, e per i servizi igienici. L’acqua da bere la vanno a prendere tutti i giorni con secchi ad un paio di kilometri, vicino alla chiesa della parrocchia. Bambini e, soprattutto, bambine, debbono fare due kilometri di una strada impervia per andare a prendere acqua da un pozzo, per poi tornare con i secchi in bilico sopra la testa a casa: è un lavoro duro, pesante, ma indispensabile per avere un po’ d’acqua potabile, per cucinare e da bere, visto il gran caldo e il clima torrido.
“Al ritorno da quella forte esperienza -racconta il civitanovese Giancarlo Giulietti-, mi è capitato un giorno di visitare la piscina e parlare con i principali soci-animatori della cooperativa il Grillo, che gestisce da anni l’impianto. Raccontando la mia esperienza in Africa, loro stessi, con grande sensibilità e senso di solidarietà, hanno avuto l’idea di promuovere la costruzione di un pozzo, servendosi di competenze tecniche locali e disposti a sostenere le spese dell’opera.
Il motivo conduttore è l’acqua: noi qui ne abbiamo tanta, ne usufruiscono migliaia di bambini, giovani, donne, anziani, diversamente abili, sportivi ed agonisti, in Africa l’acqua manca, i bambini si ammalano di colera, tifo, epatiti, non hanno condizioni igienico-sanitarie sufficienti, e quindi istauriamo un ponte tra noi e loro e cerchiamo di dare una “goccia” di volontà per farli stare meglio!
Siamo arrivati a buon punto: la piscina ha organizzato eventi sportivi, sensibilizzato molte persone, in questi giorni una ditta svizzero-camerunense comincerà il sondaggio e la costruzione del pozzo.
L’acqua è vita e noi contribuiamo a salvare molte vite, con dedizione, solidarietà, cooperazione.”

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