Davanti alla sede dell’Onu di Pechino alcune persone sono state arrestate in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che si celebra oggi. Erano scese in strada per presentare alcune petizioni ma la polizia ha chiuso all’esterno la sede dell’organizazione e ha caricato le persone fermate a bordo di un autobus. Solo ieri i premi Nobel per la pace e gruppi internazionali per i diritti umani avevano criticato la Cina chiedendo il rilascio di Liu Xiaobo, dissidente cinese insiegnito lo scorso anno del Premio Nobel per la pace tuttora in carcere, e di altri attivisti.
Ma il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha inviato il suo messaggio personale per celebrare la giornata perché, ha detto: “I diritti umani appartengono a ciascuno di noi senza eccezioni. Se non li conosciamo, se non pretendiamo che vengano rispettati e se non difendiamo il nostro diritto, e quello degli altri, ad esercitarli, rimarranno solo parole vuote in un documento scritto decine di anni fa”. “Per questo con la giornata dei diritti umani non ne celebriamo soltanto l’adozione ma ne riconosciamo anche l’importanza e attualità”, ha aggiunto BanIl suo bilancio è pieno di speranza. Quest’anno che sta finendo è stato importante per la lotta dei diritti. Un’importanza più volte sottolineata, ha spiegato il leader dell’Onu, “in ogni parte del mondo. Ovunque le persone si sono mobilitate chiedendo giustizia, dignità, eguaglianza e piena partecipazione, tutti diritti custoditi nella dichiarazione universale dei diritti umani”. Le manifestazioni di molti attivisti sono state pacifiche, nonostante le violente repressioni. In alcuni paesi, “la lotta continua ancora mentre in altri si è arrivati a importanti concessioni o alla caduta di regimi autoritari che hanno fatto prevalere le ragioni del popolo”, ha puntualizzato Ban. Che poi ha messo in evidenza l’importanza di Internet e dei social media con cui le informazioni sono state diramate, trasmesse, direttamente dalle persone e questo ha contribuito a dare un’altra luce alla verità: “Molte delle persone alla ricerca di legittimazione per le loro aspirazioni si sono ritrovate attraverso i social media. Sono passati i tempi nei quali i governi dispotici potevano controllare interamente il flusso di informazioni”, è l’opinione del leader dell’Onu. Così secondo Ban, “oggi, osservando il rispetto dei diritti di libertà, di riunione e di espressione, i governi non possono soffocare il dibattito pubblico ed eventuali critiche bloccando l’accesso a internet e ai vari social media”. “Sappiamo bene che continua a esserci troppa repressione nel mondo, troppa impunità e troppe persone per le quali i diritti umani non sono ancora divenuti realtà”, ha aggiunto. E mentre a Vladivostock con un migliaio circa di manifestanti sono scesi in piazza per quella che si annuncia in Russia come una giornata ricca di proteste contro i risultati delle elezioni parlamentari celebrate lo scorso 4 dicembre nel paese, per Ban Ki-Moon questo ultimo anno è stato “straordinario” per i diritti umani. Il leader dell’Onu ha invitato tutti a trarre “forza dagli obiettivi raggiunti finora: nuovi processi di democratizzazione sono stati avviati, sono stati fatti passi avanti sulla responsabilità per i crimini di guerra e contro l’umanità e si è raggiunta una nuova e maggiore consapevolezza dei diritti umani”, ha detto. Ma le sfide sono ancora molte e l’esempio da seguire resta quello degli attivisti per i diritti umani, per Ban: “dobbiamo farci guidare dal carattere forte e sempre attuale della dichiarazione universale e fare tutto il possibile affinché vengano accolti e riconosciuti gli ideali e aspirazioni a favore di ogni cultura e ogni persona”.