Grande attesa, ci ha comunicato il presidente del Centri Studi Civitanovesi, Alvise Manni, per la prima nazionale della presentazione del METODO ARCHEOLOGICO di Vincenzo Galiè, (nella foto), noto cultore di storia locale marchigiana, soprattutto dei periodi romano e medievale, che avverrà alle ore 17 del 28 novembre nello storico palazzo Sforza-Cesarini di Genzano. Si tratta di un metodo geniale, alla Sherlock Holmes, che ha permesso all’originale sacerdote marchigiano di scoprire la città romana di Truentum, da cui partiva la strada Salaria per Roma. Nonostante con le sue 83 pubblicazioni alle spalle egli abbia individuato nelle Marche le città romane ancora sepolte di Cluana, Veregra, Colonia, Potentia, Interamnia, Cluentum, il suo metodo viene volutamente ignorato da esperti, accademici ed Enti preposti che non ne hanno compreso la portata, la potenza,e la genialità.
Precisa Carlo Gentili, autore del libro: “Chiusi nella propria autoreferenzialità, accademici, archeologi, universitari, Enti preposti all’archeologia snobbano gli studi geniali di questo innovatore rivoluzionario. Galiè, infatti, grazie ad uno studio rigoroso di mappe antiche, polverosi testi e documenti vari- riesce ad individuare la presenza sotterranea di anfiteatri romani e città romane sepolte dal terreno. Ultimamente, a proprie spese, utilizza anche uno strumento al georadar che, come una radiografia, gli consente di “leggere” il terreno ad una profondità di 5 metri confermando le proprie tesi. Siamo di fronte ad un complotto? Di fronte ad un novello Meucci o ad un Marconi nel campo dell’archeologia? A Genzano sveleremo l’arcano”.
GENZANO: IN PRIMO PIANO IL METODO ARHEOLOGICO DI GALIÈ
