FUTURA A CIVITA DI BAGNOREGGIO CON IL PREMIO CARO POETA

Futura si prepara per la trasferta di Civita di Bagnoregio. Grazie alla rete dei festival culturali del Centro Italia, la manifestazione diretta da Gino Troli è ospite de La Parola che non muore, che si svolge da domani 30 settembre a domenica 2 ottobre.

Proprio il direttore artistico di Futura è uno dei protagonisti dell’iniziativa laziale, con l’intervento previsto alle 16.30 del primo ottobre, dal titolo La parola tradotta. A introdurlo è il direttore artistico de La Parola che non muore e coordinatore di Futura, il linguista Massimo Arcangeli. Il contributo di Troli è legato alla figura di Annibal Caro, intellettuale civitanovese quest’anno celebrato dalla città, anche all’interno del Festival, per i 450 anni dalla sua scomparsa. Famoso come traduttore dell’Eneide di Virgilio, sia Civitanova che Civita di Bagnoregio hanno deciso di dedicargli due differenti premi letterari. 

La città laziale ha istituto il riconoscimento Caro Poeta, riservato alle raccolte poetiche in lingua italiana pubblicate fra il 2015 e il 2016. Il vincitore del premio, che sarà nominato domenica 2 ottobre, otterrà la traduzione della propria opera in inglese, francese e spagnolo e la possibilità di risiedere per tre giorni proprio nel luogo in cui soggiornò Caro durante il periodo di traduzione dell’Eneide, la Commenda di Montefiascone. 

Civitanova, invece, si concentrerà sul premio Annibal Caro, indirizzato alla traduzione, che vedrà come giornata culmine il 6 giugno, data di nascita del letterato civitanovese.

“Caro è un raffinatissimo poeta – dice Arcangeli -, che è vissuto anche tra Montefiascone e Frascati, dove poi è morto. La sua presenza in queste terre non poteva essere ignorata. E visto il gemellaggio mi è sembrato naturale unirci in un nuovo progetto, poiché è una figura su cui si potrebbe investire molto”. Concorda anche il direttore artistico di Futura, Gino Troli: “Il premio di Civitanova e quello di Civita di Bagnoregio sono gemelli, pur avendo certamente un’impostazione diversa. I due festival dialogano molto su questi temi e dal lavoro della rete dei festival credo che possano nascere grandi passi in avanti per far conoscere il nome di Caro”.

Conclude la presidente TDC, Rosetta Martellini: “Il nostro obiettivo è non chiudere il ricordo di Annibal Caro con le celebrazioni. Vogliamo far perdurare la sua memoria, fare in modo che non si aspetti un’altra ricorrenza. Il nome di Caro in città deve essere una costante”.

Nella foto Gino Troli

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