FOTOGRAFO PERCHE’ NON SO PARLARE. LA FOTOTECA COMUNALE PORTERA’ IL NOME PAOLO DOMENELLA

La città ha voluto riconoscere a Paolo Domenella l’opera di tutta una vita, ad un anno dalla scomparsa. Da oggi, una targa al civico 6 di vicolo Sforza, ne ricorderà le ore trascorse nella camera oscura a sviluppare, nei laboratori ad insegnare ai giovani la fotografia, o nell’archivio a catalogare le tante donazioni dei Civitanovesi. Senza chiedere nulla in cambio. La personale con le foto scattate e rimaneggiate, con mano di artigiano, da Domenella, le conoscono in pochi e questa è una delle poche occasioni per ammirarle.
Esse sono state scelte dalla curatrice Francesca Iacopini, ora direttrice dell’Ente, in collaborazione con i familiari e nella massima economia di spesa, proprio per sottolineare le tante sfaccettature di un personaggio ‘imprendibile e misterioso’: i rapporti con il territorio e la sua storia, il filone ‘le sculture del mare’ in cui ha espresso la sua poesia, e il rapporto con le arti, vissuto senza muri né etichette, anzi attraverso un connubio di forme, e vissuto con i suoi amici pittori e scultori.
Alla giornata dedicata all’intitolazione della fototeca e all’inaugurazione della mostra erano presenti moltissime persone, molti amici, professori, e amministratori e politici con cui ha lavorato, l’ex sindaco Erminio Marinelli e l’attuale vicesindaco Giulio Silenzi. A fare gli onori di casa c’era il presidente Primo Recchioni. “La Fototeca è cresciuta negli anni – ha detto Recchioni dopo aver salutato e ringraziato i presenti – e molto crescerà in futuro grazie al rilancio e ad un rinnovato impegno di cui ringraziamo la Giunta comunale. Ma ciò non sarebbe potuto avvenire senza l’opera certosina e infaticabile di Paolo, e senza la sua rigorosa impostazione che a qualcuno non piaceva perché non faceva comodo. Paolo si scontrava con chi non aveva il senso dell’istituzione, chi si avvicinava per opportunismo all’archivio, o chi faceva tanti ‘clic’ senza avere una cultura fotografica. A lui si deve ormai da un decennio la connotazione della Fototeca con il lungimirante nome “Centro comunicazioni visive”.
Paolo Domenella sapeva che una foto non diventa immagine, se dietro non ci sono l’occhio e il cuore chi sa comunicare. Commossa lo ha ricordato la moglie Ivana, che per tutta una vita ha lasciato il marito esprimere la sua irrefrenabile creatività, senza mai interferire. Presenti anche i figli Luca e Francesco e i nipoti Massimo e la piccolissima Sara, la sorella e il fratello.
“Dietro questa intitolazione – ha detto il vicesindaco e assessore alla Cultura Giulio Silenzi – c’è molto di etico. C’è la passione civile, la lungimiranza del futuro ancorato alla storia, l’amore per la città. Intitolare la Fototeca a Domenella è una scelta giusta, perché pochi meglio di lui hanno saputo comprendere l’importanza di fermare, con le foto, il tumultuoso trascorrere del tempo, sottolineare le conseguenze non sempre benefiche dello sviluppo, e cogliere il cambiamento. Il futuro non ha direttrice senza la consapevolezza della cultura che ne ha prodotto la trasformazione. Grazie Paolo per il giacimento di memoria che è questo luogo che deve continuare a crescere in continuità con il passato e senza divisioni di colori. Una foto può cambiare la storia, c’è una forza enorme che si sprigiona, lo abbiamo visto proprio in questi giorni con il povero Aylan. Grazie ancora a tutti coloro che hanno collaborato insieme a Domenella”.
Dalla lastra di vetro, alla pellicola al digitale, i volti di Civitanova restano impressi e conservati in Fototeca.
A conclusione, la direttrice Iacopini ha ringraziato i presenti: “Se siete qui è di sicuro perché Paolo ha sfiorato le vostre esistenze da un punto di vista umano o professionale. Paolo è stato tante cose e fotografare per lui era solo un modo per dare sfogo alla sua urgenza espressiva. Mi è stato vicino insegnandomi che significato viene prima della tecnica”.
La fotografia era per Domenella un connubio inscindibile tra significato e forma e sempre e comunque solo un punto di partenza per arrivare a scrivere la sua poesia e dare voce alla Poesia di cui era segretamente innamorato.
La città gli ha restituito quanto dato.
La mostra resterà aperta fino al 4 ottobre dal venerdì alla domenica dalle 17,30 alle 19,30.
www.fototecacomunale.it
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