ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE CONTRO I CONSIGLIERI CHE HANNO VOTATO LA RINUNCIA ALLA PRELAZIONE DI VILLA EUGENIA

È stata annunciata la costituzione ufficiale del Comitato Villa Eugenia, formato da associazioni e da semplici cittadini. “Il Comitato – ha detto Vera Spanò – non si identifica con nessuna sigla di partito ma si propone un’azione di forte contrasto alla gestione personalistica dell’Amministrazione Ciarapica in favore di una visione della città che ponga al centro il bene comune e la fruizione collettiva del suo patrimonio identitario, storico e culturale, finalizzandola al miglioramento della qualità di vita della città stessa. Il Comitato è sostenuto dai Consiglieri di opposizione che, compatti, hanno sottoscritto sia il ricorso al Tar per il riconoscimento del diritto di prelazione su Villa Eugenia, che l’esposto per la contestazione del danno erarialeriguardante la medesima vicenda ed assumendosi ciascuno in prima persona, con queste sottoscrizioni, la responsabilità degli esiti degli atti.

Il direttivo del Comitato è formato dal Marco Cervellini in qualità di Presidente, Nicola Lelli in qualità di Vice Presidente e Vera Spanò in qualità di segretaria.

Presenti alla conferenza stampa erano anche l’avvocato Angelo Gattafoni, Giorgia Belforte, Presidente di Legambiente, l’ex assessore Cristiana Cecchetti. L’avvocato Gattafoni ha spiegato le motivazioni dell’esposto inviato alla procura della Corte dei Contiche è stato generato dall’assenza di una perizia tecnica che valutasse, come prescrive la legge in maniera congrua, il valore del diritto di prelazione, liquidato dal privato con la cifra di 220 mila euri, senza il supporto di alcuna stima effettuata da chi di competenza. Ciò ha generato un danno erariale per l’ente che, sulla base della giurisprudenza amministrativa recente, recepisce le categorie civilistiche in materia e, nel caso specifico,determina il danno all’immagine dell’Ente pubblico. Questa figura è suscettibile di liquidazione in termini compensativi ed è inquadrabile nell’ambito del generale principio di danno pubblico sottoposto alla giurisdizione della Corte dei Conti. In particolare la giurisprudenza fa propria la configurazione del danno da perdita di chance, che viene considerata come il venir meno della possibilità di conseguire, da parte dell’Amministrazione, secondo il criterio dell’id quod plerunque accidit, soluzioni più vantaggiose e si manifesta come la perditadella possibilità sia di ottenere un risultato economico più favorevole, sia di conseguire un minore esborso. In entrambi i casi si verifica una lesione del diritto all’integrità del patrimonio da accertare sulla base di elementi frutto di giudizio di tipo prognostico, secondo il calcolo delle probabilità (Corte dei Conti Lazio 13.12.2005 n. 2921 e Trentino Alto Adige 22.11.2005 n.80 ).

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