Un accumulo di gpl nei locali del piano terra e quindi l’accensione di una utenza elettrica o di un fornello nel vano cucina sarebbero all’origine di una violenta esplosione che ieri ha ucciso la settantatreenne Vanna Chini, insegnante in pensione originaria di Bolzano, nella distruzione di un casolare di campagna in via Calapina 2 a Monteroberto. L’abitazione, di cui l’anziana era proprietaria e dove viveva da sola dopo la morte del marito, è andata completamente distrutta nello scoppio – avvenuto ieri – e nel rogo conseguente. Nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco, immediatamente allertati dagli abitanti dei casolari
vicini, per la donna non c’é stato nulla da fare: quando è stata estratta dalle macerie era ancora viva, ma è spirata dopo pochi minuti. Le indagini, ancora in corso, sono condotte dai vigili del fuoco e dai carabinieri. L’ipotesi più accreditata è quella dello scoppio del Gpl utilizzato per il riscaldamento del casolare. A causa della pesantezza del gas e del conseguente accumulo nelle stanze al piano terra, la donna non si sarebbe accorta della fuga di gas. Il rischio che la struttura possa crollare del tutto rende difficili ulteriori ricerche; per ora l’area è stata transennata ma ancora non ne è stato disposto il sequestro per ulteriori accertamenti.