È DECEDUTO NICOLA ORLANDI CHE HA LEGATO IL SUO NOME ALL’AZIENDA DI SOGGIORNO

Un altro personaggio che se ne va e questa volta, con la medesima costernazione di sempre, a lasciarci è stato Nicola Orlandi, notissimo personaggio della città che ha legato il suo nome a quella che è stata la floridissima Azienda di Soggiorno. Aveva 78 anni e il suo decesso è avvenuto ieri sera nel nosocomio cittadino. Nella molteplicità degli impegni, fra i quali quello politico nell’allora DC, nel lavoro (è stato anche alle dipendenze dell’Ospedale Civile quale addetto alle relazioni esterne), la sua presenza nel settore del turismo è stata quella che forse lo ha maggiormente gratificato. L’Azienda di Soggiorno, negli anni sessanta e per qualche decennio, era ubicata nell’angolo del palazzo municipale, lato corso Umberto I, ed era un luogo dove sono transitati tanti personaggi del mondo dello spettacolo e del turismo. Orlandi e i suoi fidi collaboratori, quali Aldo Paolini, che reggeva l’ufficio delle tasse, e Rodolfo Monachesi, e l’instancabile segretario, Claudio Ripa, hanno portato avanti iniziative di straordinario valore quali il Cantagiro, la Triennale dell’Adriatico di grafica e pittura, l’intensa attività dell’allora Barcaccia, un dancing all’aperto che era divenuto un locale di forte richiamo, dove si esibirono i grandi cantanti del momento, come Nicola Di Bari, Silvin Vartan, Angela B. e altri. L’Azienda di soggiorno propose anche avvenimenti sportivi come la Tirreno Adriatico, che poi mantenne a lungo il suo legame con la città.
Una vita intensa di impegni che Nicola portava avanti sempre con il sorriso anche se la vita non era stata tanto benevola con lui dal momento che in un tragico incidente stradale, a San Marone, suo figlio Armandino, di pochi anni, perse la vita mentre andava in bicicletta. Negli anni successivi, la moglie Filomena, che era commessa nel negozio di abbigliamento di corso Umberto I del fratello, gli regalò un altro figlio, Cristiano. Daremo immediatamente conto dell’ora e del luogo dei suoi funerali. Non essendo stati affissi i manifesti tenebri, c’è da ritenere che i familiari intendono dare luogo alle esequie in forma privata.

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