E’ ARRIVATO IL GRANDE CALDO. ALLARME ROSSO PER GLI ANZIANI TRA CALDO E SOLITUDINE

anzianiSi prepara il grande caldo. Allarme rosso da nord a sud in tutta la penisola. Il termometro in questi giorni sfiorerà i quaranta gradi e non ci sarà pace almeno fino a mercoledì. Un’afa che arriva con dieci giorni di anticipo rispetto agli scorsi. La Federanziani ha stilato un decalogo per come difendersi dall’afa dopo una certa età. Il consiglio è sempre lo stello, bere molta acqua e consumare frutta e verdura. Farà davvero caldo nei prossimi giorni. Un caldo anomalo. La persistenza dell’alta pressione farà aumentare giorno dopo giorno l’umidità dell’aria e quindi si avvertirà una maggiore afa. In tutto questo periodo (tra il 10 e il 16) saranno possibili anche forti temporali di calore che, potrebbero portare grandine. Ma il caldo non è il solo problema con il quale soprattutto le persone anziane hanno a che fare. Il dramma vero, per molti, è la solitudine. Come quella del signor Lorenzo, 84 anni, che chiede di non rivelare il suo cognome perché ha paura che la nuora possa leggere il suo sfogo. Lorenzo vive a Civitanova Marche da tutta una vita. Ha lavorato, lavorato duro, sin da quando aveva 13 anni: prima in una falegnameria e poi a respirar mastice in una fabbrica. Lo ha fatto ed era felice di farlo perché con quei soldi “potevo mandare mio figlio a scuola e farlo dottore”. Lorenzo ci è riuscito a vedere suo figlio laureato e con “una buona posizione”. Oggi però Lorenzo ha le lacrime agli occhi quando ci racconta la sua storia. Non ha il problema di molti anziani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, lui ha una buona pensione. Lorenzo è solo. Suo figlio, quel figlio per cui ha fatto tanti sacrifici non si fa vedere quasi mai. La nuora e i due nipoti lo vanno a trovare solo nelle “feste comandate”. Sono troppo impegnati e non nel lavoro (me ne farei una ragione, dice Lorenzo): mia nuora passa dalla palestra alle amiche e così i miei nipoti. Poi però quel velo di tristezza d’improvviso scompare: “Mio figlio, poverino, fa quello che può” dice e poi alla fine ci saluta con un sorriso e ci dice “grazie, parlare con voi mi ha fatto bene, mi avete fatto passare un po’ di tempo sereno”.

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