DRAMMA CASTELLUCCI,”BASTAVANO 200 EURO PER EVITARE LO SFRATTO”

disperazioneDi lì a poco sarebbe arrivato l’ufficiale giudiziario per la notifica dell’atto esecutivo dello sfratto. Ma Fausto Castellucci, 55 anni, ex tagliatore in un’azienda calzaturiera rimasto disoccupato, ha deciso di farla finita gettandosi dalla finestra della sua abitazione in via Verga, nel quartiere di San marone. “Non ce la faccio più, mi dispiace”, ha detto alla moglie e al figlio. Con lui, con quel corpo steso a terra senza vita scovato dall’ufficiale giudiziario, il dramma della disperazione, l’incubo di uno sfratto, l’assillo di non riuscire a trovare 200 euro per il nuovo canone di affitto. Rabbia e indignazione rincorrono il rumore di quelle porte, forse, chiuse in faccia, il rimorso di quanto poteva essere fatto e forse, non è stato fatto. Ma la ferita più grande, è la rassegnazione difronte a quell’angoscia che quotidianamente non lascia scampo. Ritrovarsi senza lavoro, senza soldi, con una famiglia da mantenere. Ritrovarsi, così, all’improvviso in un’altra vita, quella che nessuno mai vorrebbe fosse chiamata così. E’lecito chiedersi se tutto ciò poteva essere davvero evitato, è lecito chiedersi se chi doveva ha davvero fatto tutto il possibile? Le risposte servirebbero a capire, ma riflettere potrebbe aiutare la nostra coscienza ad indicarci la strada più giusta.
Il segretario provinciale della Cgil di Macerata Aldo Benfatto ha sollecitato tutti, sindacato, istituzioni politica, a non dimenticarsi di questo caso emblematico perché si corra i riapri da una crisi che minaccia di cadere ancora più pesantemente sulle persone, lavoratori e famiglie, soprattutto una volta che gli ammortizzatori sociali saranno finiti. “Non voglio fare nesun apolemica, ma sarebbero bastate 200 eruo per evitare lo sfratto. Questa è una storia di disperazione, di un dramma personale, estrema, per fortuna situazioni tali non sono frequenti ma data la situazione di crisi, la difficoltà reale delle famiglie a pagare affitti, muti o quant’altro, è un caso emblematico dei rischi che questa crisi e l’incertezza del futuro portano con sè. Questo suicido deve farci riflettere, tutti, dalle amministrazioni locali, alle istituzioni, alla politica, ai sindacati stessi. Perché tutti dobbiamo intervenire, e dobbiamo farlo in una logica di non mortificazione della dignità, una vita non può essere messa in gioco per poche centinaia di euro”.