DOPO ACCURATE VERIFICHE TECNICHE, RIAPRE AL PUBBLICO L’AUDITORIUM SANT’AGOSTINO CON LA MOSTRA D’ARTE DI CRALI

mostra-6“Crali si può considerare il più grande pittore del momento, la sua serietà nel lavoro è una virtù rara nei pittori di oggi, noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passione per le altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massima garanzia del trionfo di Crali. Questa passione è, in realtà, l’essenza magica dei maestri del Futurismo”.
Così Filippo Tommaso Marinetti, nel 1940, descrive uno dei più giovani aeropittori: Tullio Crali.
Nato a Igalo, nell’attuale Montenegro da una famiglia dalmata di sentimenti italiani, Crali è vissuto a Zara fino al 1922 e poi a Gorizia, dove ha mosso i primi passi verso la sua ricerca artistica. Esponente di spicco di quella peculiare declinazione del Futurismo chiamata Aeropittura, merita una doverosa rivalutazione dal punto di vista storiografico per quel suo dialogo originalissimo tra terra e cielo che non lo ha mai abbandonato. L’opera di Tullio Crali è tanto varia quanto profonda, dipinge, si interessa di architettura, di scenografia, di moda, sua l’invenzione del borsello da uomo datato 1951. Ancora studente scopre sulle pagine del “Mattino illustrato” di Napoli il Futurismo: è una folgorazione. Inizia a dipingere con lo pseudonimo di Balzo Fiamma.
A Trieste nel 1931, incontra Marinetti che nel ’32 lo invita a esporre a Parigi, nella prima mostra di aeropittori italiani. Prende così il via la sua lunga e densa carriera: Roma, Venezia, Berlino, Francoforte, Gorizia, Udine, Trieste, Parigi, Il Cairo, Milano.
Uomo, sincero, vivace, attento, di carattere rigido, difficile, suscettibile, affascina per integrità morale, energia e fedeltà ai suoi principi. Profondamente futurista, si considera il solo autentico erede e continuatore del Futurismo anche negli anni difficili, quando il Futurismo non era di moda.
Da artista libero continua senza indugio ad affermare che il futurismo non è un’etichetta, ma la sua ragione di vita.
Essere aeropittore è per Tullio Crali una passione.
Il tema del volo si presenta nelle primissime opere degli anni ’20 (Volo, Duello aereo, In alto volo già), opere giovanili quasi astratte e cariche di respiro cosmico. Dalla forma sintetica alle visioni dall’alto. Prospettive ardite che traducono il movimento (Aerocaccia II), paesaggi (Tramonto di luci ad Ostia, Raggiungendo il sole, Paesaggio in carlinga), città miniaturizzate (Incuneandosi nell’abitato), distorsioni ottiche (Cap de la Chèvre), ma anche l’esperienza psichica e spirituale, le visioni (Lussuria aerea, Veleggiando in caduta libera,Tonneau contro sole).
Paesaggi verticali, capovolti, (Belle Isle, Incontro con l’Africa, Paesaggio paracadutato,Cielo veloce), paesaggi saettanti e liberi, roteanti come lui stesso li ha definiti. In tutte le sue creazioni Crali racchiude ed esprime sempre un qualcosa di misterioso e di mistico, “non esiste più la verticalità (…) l’alto e il basso non sono più relativi al centro della terra, ma vincolati allo spettatore che si pone autonomamente al centro dell’universo. (…) L’aeropittura apre una nuova era perchè è il primo passo verso un”espressione legata al nuovo rapporto, ormai chiaramente manifestatosi tra uomo e cosmo (…) una nuova religione spirituale ed estetica (Tullio Crali).

Apertura al pubblico dalle ore 18,00 alle ore 23,00

INFO: tel. 0733-891019-892650 – www.pinacotecamoretti.it

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