DOMENICA 17 GENNAIO ALL’ANNIBAL CARO DI CIVITANOVA, IN SCENA PINOCCHIO PASTROCCHIO

Appuntamento con il Teatro per ragazzi a CIVITANOVA dove domenica 17 gennaio alle ore 17 andrà in scena al Teatro Snnibal Caro, “Pinocchio Pastrocchio”.
“Le avventure di Pinocchio” è uno di quei libri al quale nessuno può sottrarsi: scritto alla fine dell’Ottocento da Carlo Lorenzini detto Collodi, tradotto in decine e decine di lingue, letto da milioni di persone in tutto il mondo, rappresenta un punto inamovibile nella storia della letteratura italiana e non solo.
“Non potevamo – scrivono gli autori – tuttavia raccontare la storia di Pinocchio così come Collodi la scrisse a suo tempo, per almeno mille ragioni: in primis perché essa è già stata proposta in tutte le versioni possibili e immaginabili; in secondo luogo perché in teatro gli allestimenti non si contano più, da quelli d’attore ai più numerosi di teatro di figura; Pinocchio è stato raccontato ovunque e comunque approdando con successo anche a lavori cinematografici e a film d’animazione. Senza nulla togliere a queste letture, anzi, con il massimo rispetto per chi vi ha lavorato, abbiamo pensato di guardare la storia attraverso una lente diversa dal solito, in grado di rovesciare le immagini, di mescolarle, fonderle o reinterpretarle, insomma, una lente capace di creare un bel “Pastrocchio”.
La nostra è la storia di un bambino-Geppetto che va a scuola, che trascorre molte ore davanti alla televisione, che ha due splendidi genitori in carriera i quali, però, hanno poco tempo per i suoi giochi e che, pur vivendo con lui nella stessa casa, è come se fossero altrove, spesso ingoiati non solo dai problemi che la vita generosamente elargisce di suo conto, ma anche e soprattutto distratti da altro: dal telefonino, da Facebook e da quella rete piena di amici che ha fatto del nostro tempo l’era della solitudine di massa. In tale contesto molto contemporaneo, il bambino-Geppetto, stanco di aspettare, decide di costruirsi un grande pupazzo e assembla quello che trova nella sua stanza creando infine un magnifico Pastrocchio. Come nel romanzo collodiano, anche in questo caso l’oggetto inanimato prende vita, diventando un buon compagno di giochi che finalmente possono essere vissuti in piena libertà. Tutto fila liscio, ma l’anima “monella” del pupazzo non tarda a manifestarsi, tanto che un giorno, di ritorno dalla scuola, il bambino trova la finestra della sua camera aperta e capisce che Pastrocchio è fuggito, se n’è andato via per conoscere il mondo esterno. Girovagando per le strade trafficate delle nostre città piene di insegne e manifesti, incontrerà Mangiafuoco, rampante talent scout per giovani aspiranti al patinato mondo della televisione, il Gatto e la Volpe, due spregiudicati promotori finanziari e, a cascata, tutti i magnifici personaggi che la fantasia di Collodi ci ha regalato, trasportati in un contesto molto contemporaneo e metropolitano.
L’allestimento gioca su due livelli distinti ed intrecciati, quello dell’attore e quello del video, cercando una sintesi in grado di creare un linguaggio, che pur portando chiari i segni di ciascuna paternità, possa diventare qualcosa di diverso nel campo della comunicazione. L’incontro che abbiamo voluto creare tra video e teatro è assolutamente paritario, non contaminante come si usa dire oggi, non quindi video a commento del teatro, a scenografia ottica, ma duplice racconto, cinema e teatro.

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