Il gip del Tribunale di Macerata ha fissato per il 4 gennaio 2012 l’udienza preliminare davanti al gup per il dottor Iacopo Ciccarelli, già dipendente dell’ospedale di Recanati nel reparto di Pronto soccorso, e della dottoressa Antonella Paoletti, radiologo nell’Ospedale di Civitanova, per omicidio colposo a seguito della morte di Angelo Carestia, 58 anni, autotrasportatore di Recanati, deceduto a Potenza Picena il 2 marzo 2009. Era stata la vedova, Angela Cenci, assistita dagli avvocati Alfonso Valori e Mirta Lattanzi, a presentare un esposto contro la struttura sanitaria, con richiesta di risarcimento danni per due milioni di euro. Nell’esposto si sottolineava che il paziente, operato l’anno prima nell’ospedale di Ancona per aneurisma dell’aorta addominale, il 28 febbraio 2009, accusando forti dolori all’addome, era stato portato al pronto soccorso di Recanati, dove Ciccarelli aveva fatto un elettrocardiogramma mandando poi l’uomo all’ospedale di Civitanova per fare la Tac, poi eseguita dalla Paoletti. Nella notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo l’uomo era stato di nuovo trasferito a Recanati, al pronto soccorso, da dove era stato dimesso alle 2:24 della notte del 1 marzo con questa diagnosi: “dolore ipogastrico verosimilmente enteritico”. Il 2 marzo la Paoletti aveva compilato un nuovo referto in cui si evidenziava un quadro ben più complesso, legato alla patologia per cui l’uomo era stato operato, e si consigliava una consulenza chirurgica vascolare. Lo stesso giorno, però, Carestia morì. Per il perito incaricato dai familiari, il prof. Piergiorgio Fedeli, “l’esame strumentale (della Tac) veniva più congruamente e dettagliatamente refertato solo in data 2 marzo, quindi solo la mattina del decesso, con grave ritardo rispetto al momento della dimissione dal Pronto soccorso”. Inoltre “la diagnosi del tutto immotivata di dolore epigastrico verosimilmente enteritico, è priva di alcun supporto concreto”.
AGGIORNAMENTO
E’ stato assolto con formula piena il dottor Iacopo Ciccarelli, mentre il radiologo Antonella Paoletti che lavora all’ospedale di Civitanova, e’ stata condannata a 5 mesi dal giudice Giovanni Manzoni.
Al dottor Ciccarelli veniva contestato di aver somministrato un farmaco controindicato, il Clexane 800 e di aver dimesso il paziente senza essere giunto a una diagnosi certa. E’ stato però accertato che Ciccarelli aveva somministrato il farmaco dopo aver letto gli esiti della tac e in base a questi non poteva sapere che fosse controindicato e che aveva dimesso il paziente solo dopo aver ottenuto il responso della tac.