Nessuna frequenza dedicata, interferenze continue con il segnale delle emittenti tv dell’ex Jugoslavia. Il passaggio dall’analogico al digitale rischia di decretare la fine dell’emittenza locale delle Marche, e un gruppo di senatori ha rivolto un’interrogazione bipartisan al ministro Paolo Romani per sollecitare un intervento urgente. Anche attraverso accordi bilaterali con le autorità di Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro e dell’Albania, per tutelare le frequenze da assegnare alle tv delle Marche nelle prossime fasi dello switch off. I sen. Marina Magistrelli, Luigi Vimercati, Silvana Amati (Pd), Francesco Casoli, Salvatore Piscitelli, Filippo Saltamartini (Pdl) e Luciana Amati (Udc) ricordano che “le frequenze proposte in via informale dall’Agcom per dirimere la vicenda sono già occupate dall’Emilia Romagna, e già oggi gli impianti di quella regione interferiscono con il segnale di emittenti marchigiane, soprattutto in provincia di Pesaro Urbino”. Se il Governo non interverrà, concludono i parlamentari, “il rischio è che venga colpito profondamente il patrimonio occupazionale e tecnologico dell’emittenza locale marchigiana”, e che si riduca “il pluralismo dell’informazione”.