DAVID SASSOLI, UN UOMO PERBENE

Muore dopo una breve malattia per complicanze immunitarie in seguito ad una polmonite il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Fiorentino, classe ’56, eletto tre volte nel parlamento Europeo, era uomo determinato, di grande cultura e capace di promuovere una politica realmente inclusiva e ispirata ai valori più alti dell’Europa e della convivenza, quelli del manifesto di Ventotene che sognava la rinascita e invitava a risorgere gli stati dalle macerie della seconda guerra mondiale e farlo tutti insieme per il bene comune avviando il superamento degli interessi particolari e creando una comunità inclusiva e rispettosa di tutti.
Chi scrive ebbe il piacere di conoscerlo in occasione della campagna elettorale nel 2014 per il suo secondo mandato nelle lista del Partito Democratico e nella circoscrizione dell’Italia centrale. Mi sembra che fossimo a Chiaravalle (mi scuso per l’incertezza ma in quei giorni erano molte le iniziative che seguivo e molti gli appuntamenti in svariate città), ma ricordo bene le sue parole davanti ad un caffè dopo l’incontro. Ebbi l’impressione di un uomo tranquillo e pacato ma molto deciso e di solida cultura, con le idee chiare sul ruolo dell’Europa come entità super nazionale con il compito di fare della UE un motore di convivenza, di sviluppo sostenibile, di politiche dove i cittadini con maggiori difficoltà non dovevano restare indietro e le donne dovevano vivere da protagoniste in ogni campo con una parita’ che, convenimmo, era ancora lontana. Non apprezzava la direzione marcatamente economica che in quegli anni aveva permeato troppi politici e i burocrati di Bruxel affermando, in ogni occasione, che questo ambito era riduttivo e lontano dall’ispirazione iniziale. Per questo le sue iniziative sia da Vicepresidente e, in seguito, da Presidente sono state sempre improntate alla solidarieta’ e alla costruzione di ponti, culturali ed economici, mai di barriere e muri che erano antitetici alla sua visione del mondo. Anche nell’attuale criticita’ della pandemia si era speso per un atteggiamento dell’ Unione incentrato sulla solidarieta’ prima di ogni altra considerazione. Ai tempi del terremoto del 2016 gli scrissi una mail invitandolo ad occuparsi, per cio’ che poteva nel suo ruolo, di questa immane tragedia che avveniva proprio nella circoscrizione che lo aveva eletto e che aveva bisogno di ogni sostegno. Mi rispose e si informo’ dettagliatamente dando assicurazione del suo supporto che, mi risulta, non risparmio’ nelle sedi di sua personale competenza.
Mi addolora molto questa scomparsa, pur con una conoscenza minima quest’uomo discreto mi diede l’impressione di condividere gli stessi valori. Anche il suo giornalismo era sempre interessato alle vicende umane, le storie dei piccoli servivano a raccontare le grandi vicende in un’ottica diversa, quella dal basso.
Di recente aveva dichiarato in un discorso: “La natura della democrazia si fonda sulla fiducia: quella dei cittadini nelle istituzioni. Fiducia che va rinnovata e va fatta crescere come investimento per il futuro.”
Sono parole importanti e applicabili anche a situazioni di attualita’: quando si vota i cittadini che vogliono avere un futuro debbono scegliere con attenzione i loro rappresentanti per competenze e ideali e chi viene votato non deve dissipare, per personali interessi, questo patrimonio gia’ pesantemente eroso da troppi scandali, troppe mancanze, troppi interessi di bottega.
David Sassoli era il tipo migliore di uomo politico: il suo dettato ideale lo ha protetto dalle bassezze che siamo abituati a constatare con amarezza.
Che la terra gli sia lieve.

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