“Balla balla ballerino, tutta la notte fino al mattino, non fermarti e se balli sulle onde del mare io ti vengo a guardare”. Non poteva che aprirsi sulle note e le parole di questa canzone l’omaggio danzato a Lucio Dalla del Balletto di Roma, coreografie di Milena Zullo, andato in scena venerdì 4 aprile al Teatro Rossini a chiusura di Civitanova Danza tutto l’anno, promosso da Assessorato alla Cultura, Teatri di Civitanova, Amat.
E di una delle sue canzoni più poetiche lo spettacolo prende il titolo, “Futura”.
Un ensemble di 13 giovani danzatrici e danzatori, affiatati, pieni di energia, vibranti regala con i loro corpi le storie dei piccoli e grandi eroi di cui le canzoni di Dalla sono intrise, accordate insieme in un intreccio che compone una narrazione unica della sua e della nostra umanità. “Siamo noi, siamo in tanti” diceva in una delle sue canzoni.
Un flusso di coscienza dal quale sin da subito si viene avvolti e ci sente trasportati nel viaggio della vita fatto di solitudini e di incontri fortuiti, di amori mai trovati o di amori ricambiati o solo sognati, di fallimenti o di gioie, un viaggio che spesso è solo nella nostra testa distratti come siamo a “far finta che sia sempre un carnevale” o a chiederci “felicità, su quale treno passerai, lo so che passerai, ma come sempre in fretta non ti fermi mai”.
Un’operazione nata da un’idea di Giampiero Solari che firma anche la regia, anomala e complessa che facilità la percezione più emozionante e profonda delle parole, sempre piene di senso, dei testi più famosi di Dalla, presentati in una ampia selezione in versioni insolite, alcune inedite, da “Anna e Marco”, “Caruso”, “Com’è profondo il mar”, “Felicità”, a “Tu non mi basti mai”, “4 marzo 1943” e ovviamente “Futura”, su una scenografia di fogli bianchi, svettanti verso il cielo, che formano un muro avvolgente dal quale si aprono delle colonne girevoli, un morbido perimetro dell’anima che lascia fluire i danzatori dentro e fuori la scena.
Uno spettacolo riuscito nell’intento di far dialogare tra loro e fondere diverse espressioni artistiche senza mai cadere nella semplice descrizione narrativa, ma entrando nei meandri misteriosi e impalpabili del nostro intimo sentire, facendoci battere il piede per tenere il ritmo. Da ricordare.