DA LICINI A CRAIA: UN SUGGESTIVO APPUNTAMENTO A POLLENZA

“Marche segrete, da Licini a Craia” è il titolo della mostra che s’inaugura sabato 9 luglio, ore 18, nella Sala convegni del palazzo comunale di Pollenza. Saranno esposte opere di pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia di maestri di chiara fama e di artisti marchigiani appartenenti alle generazioni degli anni Dieci, Venti e Trenta del ‘900. C’è una sorta di dialogo a distanza tra Osvaldo Licini e Silvio Craia, due artisti radicati nella terra natia, ma dissimili per stile, formazione e sentimento. “Errante, erotico, eretico” il primo; intuitivo, estroso, alchemico l’altro. L’affinità che li unisce è il segno simbolo. Licini ha una spiccata sensibilità per la linea essenziale e le campiture tonali; Craia predilige la gestualità e la sperimentazione (vedi, le Idrologie, le In-fluorescenze, i Recuperi formidabili, le installazioni, le scenografie). La definizione “Marche segrete” si riferisce alle opere perlopiù inedite o poco conosciute al grande pubblico. Un esempio è dato dal prezioso e raro paesaggio “Marina”, un olio realizzato da Licini nel 1922, che precede la stagione felice degli Angeli ribelli, degli Olandesi volanti e delle Amalassunte, creature fascinose, sensuali, mitiche che si muovono in un clima di sogno e di mistero. Craia è presente con tre ceramiche e alcuni dipinti, alcuni dei quali realizzati nel 2007 a Monte Vidon Corrado, il paese di Licini. Alcuni anni dopo, nel 2011, l’artista maceratese accenderà un gran falò dei suoi lavori, rinnovando il rito dell’antico rogo di Licini, quando, di ritorno da Parigi, bruciò tutte le sue opere ritenute superate. Un fuoco divorante, dalle cui ceneri sorgerà un nuova stagione creativa. Se Licini è l’alfa di questa singolare indagine, Craia ne è l’omega. Tra questi poli estremi vi sono trentadue artisti, tra i quali: Mario Tozzi, Orfeo Tamburi, Luigi Bartolini, Pericle Fazzini, Edgardo Mannucci, Mario Giacomelli, Oscar Piattella, Giorgio Bompadre, Sandro Trotti, Walter Valentini, Sirio Bellucci, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli, Valeriano Trubbiani, Nino Ricci, Guido Bruzzesi, Vittorio Vittori, Arnoldo Ciarrocchi, Cesare Peruzzi, Alfredo Alimento, Virgì Bonifazi, Paolo Magri Tilli e Eraldo Tomassetti, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. In mostra anche i grandi pittori pollentini Giuseppe Fammilume, Manrico Marinozzi, Vincenzo Monti, Fabio Failla, Giuseppe Tomassini (fotografo) e i grandi artisti che con le Marche hanno avuto un rapporto privilegiato: Remo Brindisi, Magdalo Mussio e Claudio Cintoli. In sintesi, una mostra di ampio respiro che consente di effettuare un viaggio esplorativo intorno all’arte del Novecento, riscoprendo e valorizzando autori che hanno onorato la terra marchigiana. La mostra, a cura di Alvaro Valentini, si svolge in concomitanza con la XXV Rassegna d’antiquariato, restauro e artigiano artistico. Orario: feriali 20.30 – 24; festivi e prefestivi 17.30 – 24.
Mella foto: L’incantevole “Marina” di Osvaldo Licini del 1922

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