CRAC EX BANCA MARCHE, GOFFI “ALCUNI FINANZIAMENTI NON DOVEVANO ESSERE CONCESSI”

Banche: il direttore generale di Banca Marche Luciano Goffi

Controinterrogato dai legali degli imputati nell’ambito del processo per il crac di Banca Marche sui crediti dell’istituto fallito per 6 miliardi di euro, Luciano Goffi, Direttore generale di Banca Marche dal 14 settembre 2012, ha dichiarato che “alcuni finanziamenti non dovevano essere concessi”, spiegando come nel giugno del 2012 ci fossero posizioni incagliate, sofferenze e crediti scaduti per circa 1 miliardo di euro con accantonamenti a copertura del credito insufficienti perché pari solo al 6%. Una percentuale ritenuta dall’ex direttore troppo bassa rispetto al necessario.

Goffi avrebbe ammesso che alcune condotte contestate agli imputati sono state tenute anche sotto la sua gestione, come ad esempio nell’erogazione dei leasing, con l’anticipo di somme consistenti, oltre 2milioni e 100mila euro per due progetti che poi si sono rivelati inconsistenti.

Tra le posizioni durante la gestione Bianconi ricostruite quelle del Gruppo Lanari (il maggior debitore di Banca Marche per 250milioni di euro) e del Gruppo Ciccolella (l’impero pugliese dei vivai fallito nel 2015 che aveva ottenuto circa 144milioni di euro da Banca Marche) ai quali non sarebbe dovuto essere concesso il finanziamento in quanto non c’erano le garanzie.

Luciano Goffi era subentrato a Bianconi durante la presidenza di Lauro Costa e il 22 novembre 2015 era stato nominato amministratore delegato della Nuova Banca Marche in seguito al piano di salvataggio dell’istituto di credito approvato dal Consiglio dei Ministri.

Tredici gli imputati nel processo tra i quali, l’ex presidente Lauro Costa, l’ex direttore generale Massimo Bianconi e altre figure dirigenziali indagate per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e per aver posto in essere condotte che hanno impedito l’attività di vigilanza degli organi di controllo.

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