“Riguardo al mio intervento nella riunione di ieri con gli operatori della piscina comunale, devo precisare tre questioni che sono state quelle da me espresse durante l’incontro.
La prima è che il sottoscritto si rimetteva all’ennesimo tentativo di mediazione del sindaco e ne aspettava le conclusioni, avendo anche conto delle affermazioni che il sindaco stesso stava facendo sui pareri arrivati dal Coni, in base ai quali il Segretario generale ha legittimamente inviato una lettera al gestore della piscina.
Seconda questione, ho rilevato che, potendo il Consiglio comunale essere in ogni momento investito della questione attraverso la richiesta di 7 consiglieri comunali, ci tenevo a chiarire che in quel caso nè io nè il sindaco ci saremmo potuti sottrarre. Non comprendo come gli operatori possano sentirsi minacciati nella loro attività lavorativa e nella conservazione del posto di lavoro. Stiamo discutendo della volontà di arrivare ad una coabitazione che lo stesso Coni ritiene possibile. Nel caso di iniziativa estrema che potesse portare alla rescissione del contratto, l’ente pubblico si occuperebbe di tutelare per primi gli operatori già presenti.
Ultimo punto, non potevo sottrarmi dal dire quella che per me è una verità oggettiva e che forse è il motivo dell’irrigidimento di cui si parla nella ricostruzione odierna riportata in alcuni organi di stampa. Mi è parso avventato, da parte dei lavoratori della piscina, l’inserimento in un dibattito che dovrebbe rimanere tra le due società sportive, con l’Amministrazione comunale nel ruolo di mediatrice. Qualora si arrivasse, per qualunque ragione che nessuno si augura, ad una rescissione del contratto e ad una successiva nuova gestione, gli operatori della struttura, con questa presa di posizione, si creerebbero una evitabile tensione con un eventuale nuovo interlocutore. Il mio è stato un semplice suggerimento nel loro interesse a tutelare la propria posizione. Evidentemente non sono stato compreso.”
CORRIERE ADRIATICO
RESTO DEL CARLINO
