Se un certo numero di persone fa una cosa sbagliata, quella cosa diventerà giusta? Nella lingua italiana capita spesso, molte regole si sono trasformate con il tempo per l’uso diverso che se ne è fatto. Accade anche per alcuni comportamenti sociali, ciò che era considerato sbagliato decenni indietro ora rientra nel comportamento comune.
È il concetto di sbagliato che però è troppo generico, perché tiene in sé sia il lecito che l’illecito e spesso ci costruiamo ponti immaginari per passare da uno stato all’altro auto-assolvendoci. Il #cosechesidicono di questa settimana viaggia proprio sopra questo ponte: “Tanto lo fanno tutti”.
Diventiamo indulgenti con noi stessi quando condividiamo con gli altri un’azione che da soli forse non faremmo mai, anche azioni apparentemente innocue ma comunque illecite, dimenticando anche il senso civico. Essere incivili spesso è più comodo. Se vediamo alcune macchine parcheggiate in una zona con divieto, ci parcheggiamo anche noi. Se dobbiamo attraversare la strada e il semaforo è rosso e qualcuno si fa avanti perché non passa nessuno, ci buttiamo anche noi. Se abbiamo una cartaccia da buttare e a terra c’è un mucchio di cartacce, ce la buttiamo anche noi.
Il sistema tangentopoli era considerato legittimo perché attuato e diffuso in modo capillare. Il malcostume italico delle raccomandazioni è prassi criticata ma largamente praticata, anzi paradossalmente viene tacciato di stupidità chi non accetta di adeguarsi. “Tanto lo fanno tutti” sembra proprio che dia legittimità ai nostri comportamenti.
Sicuramente conoscete la Teoria dei vetri rotti, una ricerca sociologica il cui primo esperimento risale al 1969, che teorizza che il comportamento “trascurato” porta anche alla distruzione degli strumenti di controllo collettivi. A questa teoria si ispirò il sindaco di New York Rudolph Giuliani, a metà degli anni ’90, per ristabilire una convivenza civile e sociale a partire dall’uso regolare del biglietto nella metropolitana.
Senza arrivare a livelli esasperati di repressione e autoritarismo i controlli e il rispetto delle norme sono freni a derive rischiose. Potremmo guardare il caso di cronaca locale nato sul web, la denuncia da parte del Vice Sindaco di Civitanova per termini ingiuriosi, invettiva e aggressione rilevati in un post pubblico inserito in rete da una cittadina che lo chiudeva gettando un guanto di sfida invitando l’Amministratore a denunciarla, quindi sottintendendo la consapevolezza dell’agire illecito.
Il Vice Sindaco ha accolto l’invito e ha proceduto con la denuncia. Se non lo avesse fatto avrebbe lasciato campo libero ad altri comportamenti illeciti che gradualmente si sarebbero diffusi e sempre gradualmente sarebbero diventati… “Tanto lo fanno tutti”. Eh si, siamo un po’ pecoroni!


———-

