#COSECHESIDICONO…PRIMARIE IMPERFETTE MA DEMOCRATICHE

Giornate di campagna elettorale in vista delle Primarie, sia regionali che amministrative. I comitati a sostegno dei propri candidati lavorano a pieno regime e si stuzzicano, si fronteggiano, si contano. Fanno parte dello stesso partito o della stessa coalizione di centro sinistra.
Centro destra, centro sinistra, con quel centro presente sia di qua che di là che fluttua secondo le occasioni, tenendo i piedi in entrambe le staffe per scegliere quella più comoda, un ondeggiare delle opinioni, delle prese di posizione, a volte dei veri propri salti mortali. Una politica che sembra più descritta tra le nebbie che tra paesaggi nitidi e tersi.
Le campagne elettorali hanno però il merito di avvicinare noi cittadini alla politica, di farci entrare nei dibattiti, di penetrare più a fondo le problematiche a volte complesse della gestione di governo, soprattutto ci fanno capire quanto la politica ci riguarda da vicino, anche se gli organizzatori ci studiano come esperti di marketing e si attivano con strategie di comunicazione sempre più sofisticate. Sanno benissimo ad esempio che c’è una sorta di spartiacque intorno ai 45 anni. Sotto questa soglia l’informazione si acquisisce prettamente attraverso internet, mentre sopra le fonti principali rimangono i giornali cartacei e la televisione. Sanno benissimo anche che in questa fase storica l’idea forte è il rinnovamento che rappresenta una delle motivazioni più forti nella scelta del candidato ideale.
Scompigliati gli assetti comunicativi per i due candidati principali a #primariemarche2015 sostenuti da compagini che sembrano quasi contraddire le loro provenienze. Uno zoccolo duro di renziani a sostegno di Marcolini, che certo non rappresenta l’anelato rinnovamento, anzi per coerenza sarebbe stato da rottamare solo qualche tempo fa, mentre Ceriscioli che si fa portavoce di un cambiamento più radicale ha raccolto il sostegno di una frangia trasversale, basti citare una spassosissima pagina facebook dove all’ex Sindaco di Pesaro fanno vestire i panni del comandante Che Guevara. I due candidati si stimano e si apprezzano reciprocamente, un po’ meno i loro sostenitori almeno fino a lunedì.
Sulle Primarie regionali c’è l’ombra lunga dell’indagine sulle cosiddette “spese pazze” che coinvolge destra sinistra centro, e a questo fa riferimento il commento rubato di questa settimana “Se so magnati tutto”. La giustizia farà il suo corso, ma certo la vicenda non aiuterà a riportare elettori alle urne malgrado le Primarie rappresentino, con tutti i limiti e le imperfezioni, vedi Napoli e la Campania in queste ore, un’espressione democratica e partecipativa della politica. Per ora la migliore possibile e a destra ancora non riescono ad applicarla.

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